In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha diffuso una dichiarazione in cui richiama l’attenzione sull’importanza del benessere psicologico come diritto fondamentale e pilastro della convivenza civile.
Giornata Mondiale della Salute Mentale, Mattarella: “Prendersi cura della mente è un diritto fondamentale”
“Vivere con un disturbo psichico obbliga ad affrontare ogni giorno ostacoli nello studio, nel lavoro e nelle relazioni”, afferma il Capo dello Stato. “Ostacoli spesso resi più duri dal pregiudizio e dall’esclusione sociale, frutto di una cultura che ancora fatica a comprendere il disagio e la malattia.”
Il Presidente sottolinea come la salute mentale resti ancora un tema troppo spesso marginalizzato, nonostante la sua rilevanza per il benessere collettivo e la coesione sociale. “Incoraggiare la prevenzione, garantire un’assistenza di qualità e favorire percorsi di partecipazione attiva significa tutelare il benessere collettivo”, ha aggiunto Mattarella, ribadendo la necessità di un impegno condiviso per combattere lo stigma e promuovere l’inclusione.
Focus sui contesti di crisi
Il messaggio presidenziale richiama anche il tema scelto quest’anno per la Giornata mondiale, dedicato al benessere psicologico in contesti di conflitto, catastrofi ed emergenze, sottolineando come le conseguenze delle crisi globali possano lasciare segni profondi sulle persone e sulle comunità.
“Quanto avviene nel mondo ha conseguenze profonde e durature che possono segnare individui e comunità per anni. In queste situazioni, una persona su cinque sviluppa disturbi mentali”, ha ricordato il Presidente.
La riflessione del Capo dello Stato assume un rilievo particolare nel contesto delle tensioni internazionali e delle emergenze umanitarie degli ultimi anni, che hanno acuito condizioni di stress, solitudine e vulnerabilità psicologica in ampie fasce della popolazione.
La salute mentale come responsabilità condivisa
Mattarella ha voluto anche richiamare il principio sancito dalla Dichiarazione di Parigi, adottata lo scorso giugno e sottoscritta anche dall’Italia, che definisce la salute mentale una responsabilità collettiva.
“La salute mentale – ci ricorda la Dichiarazione di Parigi – sollecita una responsabilità condivisa, superando la visione che la riduce a un tema esclusivamente sanitario.”
Il Presidente ha evidenziato come la tutela del benessere psicologico debba coinvolgere non solo il sistema sanitario, ma anche la scuola, il mondo del lavoro, le istituzioni locali e la società civile. “Prendersi cura della propria salute mentale non è un bisogno secondario, bensì un diritto fondamentale che rafforza i pilastri della nostra convivenza”, ha concluso Mattarella.
Un impegno che parte dalle comunità
La dichiarazione del Capo dello Stato si inserisce in un contesto in cui cresce la consapevolezza pubblica sulla necessità di rafforzare i servizi di salute mentale, di investire nella prevenzione e di sostenere i percorsi di cura e riabilitazione.
Negli ultimi anni, il Quirinale ha più volte sottolineato l’urgenza di un approccio integrato al tema della salute mentale, considerandolo un indicatore del grado di civiltà e di solidarietà di un Paese.
“Chi soffre di un disagio psichico non deve sentirsi solo, e le istituzioni devono essere accanto a chi affronta queste difficoltà. La salute mentale è parte della salute di tutti”, è uno dei principi più volte ribaditi dal Presidente nel corso del suo mandato.
Con le sue parole, Mattarella richiama dunque alla costruzione di una società più empatica e attenta alla fragilità, capace di riconoscere nella cura psicologica non un segno di debolezza, ma un atto di responsabilità verso se stessi e verso gli altri.