F2i riunisce rinnovabili in Sorgenia, nasce piattaforma da oltre 4 miliardi per guidare la transizione energetica europea.
Un salto strategico nel panorama delle rinnovabili
F2i ha finalizzato il trasferimento delle proprie attività rinnovabili (Ef Solare, Renovalia e Renovalia Tramontana, operative in Italia e Spagna) a Sorgenia, aprendo il capitale al fondo statunitense Sixth Street, che acquisirà una quota del 38 % della società. L’operazione attribuisce a Sorgenia un valore d’impresa superiore ai 4 miliardi di euro, inclusivo del debito.
A valle dell’accordo, F2i scende al 62 % del capitale e Asterion esce completamente mentre Predica mantiene una partecipazione di minoranza nelle controllate Ef Solare e Renovalia Tramontana.
Numeri e potenziale: verso leadership europea
Sorgenia eredita un portafoglio rinnovabile con una capacità installata di circa 1.700 MW, a cui si aggiungono progetti in sviluppo per ulteriori 5.000 MW. Il gruppo mantiene anche 4.400 MW di impianti a gas, essenziali per garantire flessibilità e stabilità alla rete energetica, oltre a un’ampia base clienti — oltre un milione di utenze nei settori energia, gas, internet e tecnologie verdi.
Nel 2024 Sorgenia ha registrato un Margine Operativo Lordo (EBITDA) di 302,4 milioni di euro, in crescita del 67,4 % sul 2023, con ricavi per 3,83 miliardi di euro (+23 %) e debito netto sceso a 352 milioni. Nonostante ciò, ha chiuso l’esercizio con una perdita di circa 26,8 milioni, dovuta a svalutazioni su asset termici pari a oltre 123 milioni: senza queste svalutazioni avrebbe generato un utile di circa 96–98 milioni.
I bilanci segnalano inoltre una base cliente crescente (da circa 919.000 a 981.000 utenze) e un volume gestito di elettricità e gas in significativo aumento.
Le voci dei protagonisti
“Con questa operazione F2i porta a compimento con piena soddisfazione un lungo e importante percorso di crescita nel settore energetico”, ha dichiarato Renato Ravanelli, amministratore delegato di F2i, sottolineando che “Sorgenia si candida a essere un potenziale polo per ulteriori aggregazioni industriali”.
Richard Sberlati, partner di Sixth Street, ha aggiunto: “Quest’accordo consolida Sorgenia come una delle principali piattaforme di infrastrutture energetiche in Europa”, valorizzando “il nostro capitale istituzionale di lungo termine e la profonda esperienza nel settore”.
Una mossa ambiziosa e coerente
Sorgenia, con questo riassetto, emerge come un protagonista emergente della transizione energetica europea. La strategia prevede una integrazione verticale tra generazione rinnovabile, infrastrutture a gas e cliente finale: una combinazione che, se ben gestita, può consentire sinergie operative e finanziarie. L’ingresso di Sixth Street fa leva sul capitale fresco e una dimensione internazionale.
Pur macchiata da una perdita contabile nel 2024, la forte redditività operativa e la riduzione del debito netto segnano una base solida. Da osservare in futuro le decisioni sull’ulteriore sviluppo degli oltre 5 GW in pipeline: saranno fondamentali la capacità realizzativa e i tempi di sviluppo per valorizzare l’investimento.
I prossimi nodi da sciogliere riguardano:
- l’avanzamento dei piani di sviluppo per i nuovi impianti rinnovabili;
- l’eventuale apertura a ulteriori partner o fusioni;
- l’effettiva integrazione delle strutture operative sul modello di piattaforma energetica integrata.
Il quadro
- Data dell’operazione: 4 agosto 2025
- Valutazione enterprise value: oltre 4 miliardi di euro
- Partecipazione Sixth Street: 38 %
- Quota F2i dopo operazione: 62 %
- Capacità rinnovabile: 1.700 MW attivi + 5.000 MW in sviluppo
- EBITDA 2024: 302 milioni di euro (+67 %)
- Perdita 2024: –26,8 milioni (incluse svalutazioni termiche per 123 milioni)
- Debito netto 2024: 352 milioni
Questa operazione non è semplicemente finanziaria: è il manifesto di una nuova vision strategica per l’Italia delle rinnovabili, dove Sorgenia si propone con vigore come piattaforma protagonista della transizione energetica europea.