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Tajani rafforza l’asse con Bucarest: “Italia e Romania in piena sintonia in Ue e Nato”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Tajani rafforza l’asse con Bucarest: “Italia e Romania in piena sintonia in Ue e Nato”

L’Italia consolida il proprio rapporto con la Romania, partner sempre più rilevante nello scacchiere europeo e atlantico. «Siamo sempre in sintonia nei Consigli Affari Esteri dell’Unione e nei vertici Nato» ha sottolineato il ministro degli Esteri Antonio Tajani durante il punto stampa a Villa Madama che ha preceduto l’incontro bilaterale con l’omologa Oana Toiu.

Tajani rafforza l’asse con Bucarest: “Italia e Romania in piena sintonia in Ue e Nato”

Non un passaggio formale, ma la conferma di un allineamento politico e strategico che negli ultimi anni si è progressivamente rafforzato, sulla scia delle tensioni geopolitiche generate dalla guerra in Ucraina e della necessità di presidiare il fianco orientale dell’Alleanza.

L’asse Roma-Bucarest nelle strategie Ue

L’intesa ricorrente fra Italia e Romania riguarda dossier centrali: sicurezza energetica, infrastrutture transfrontaliere, gestione dei flussi migratori, difesa comune europea e cooperazione industriale.
Bucarest, Paese con una delle crescite più vivaci dell’Est Europa e hub logistico-energetico per l’area del Mar Nero, è diventata un attore strategico anche per le imprese italiane: oltre 1.500 aziende tricolori operano oggi sul territorio romeno, in particolare nei settori manifatturiero, automotive, agroalimentare e servizi.

Per l’Italia, la Romania è inoltre un ponte politico verso l’Europa sud-orientale e un alleato utile nella costruzione di maggioranze qualificate in sede di Consiglio Ue, soprattutto nei dossier che richiedono un approccio pragmatico su bilancio, regole fiscali e difesa.

Il contesto: Italofonia e diplomazia culturale
Il bilaterale avviene alla vigilia della nuova giornata della Conferenza dell’Italofonia, appuntamento con cui la Farnesina punta a rafforzare il ruolo della lingua italiana come asset di soft power e leva di proiezione economica nei Paesi partner.
La Romania, dove l’italiano è stabilmente tra le lingue più studiate, è uno dei casi più emblematici di questa diplomazia culturale, che accompagna e sostiene i rapporti politici e commerciali.

Cooperazione alla prova della crisi internazionale
Il dialogo Roma-Bucarest resta inserito nello scenario complesso della sicurezza europea: dal sostegno a Kiev al coordinamento Nato nel Mar Nero, fino alla protezione delle infrastrutture critiche. Da qui l’insistenza di Tajani sull’importanza di «rafforzare i legami» con un alleato che condivide con l’Italia una lettura molto simile delle priorità strategiche: deterrenza difensiva, cooperazione transatlantica, stabilità energetica.

Un’intesa che, nelle intenzioni della Farnesina, deve tradursi anche in nuove opportunità per il sistema produttivo italiano e in un ruolo più incisivo dell’Italia nell’Europa dell’Est, area destinata a essere sempre più centrale nell’architettura politica e industriale dell’Ue.

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