Frode denunciata, test fallito a giugno e $243 milioni di risarcimento provocato dal sistema Autopilot.
Azionisti scatenati, Musk e Tesla in tribunale
Il 4 agosto 2025, la d.ssa Denise Morand e un gruppo di azionisti di Tesla hanno depositato una class action presso la Corte federale del Texas, distretto ovest, accusando Elon Musk, Tesla e i CFO Vaibhav Taneja e Zachary Kirkhorn di securities fraud per aver nascosto gravi rischi legati ai veicoli autonomi di tipo Robotaxi.
I querelanti affermano che tra il 19 aprile 2023 e il 22 giugno 2025 Tesla e Musk abbiano gonfiato le aspettative sul loro sistema di guida autonoma, con conseguente inflazione del valore azionario e ingannevole per gli investitori.
Test disastroso: cosa è successo ad Austin
Il servizio Robotaxi è stato ufficialmente lanciato il 22 giugno 2025 ad Austin, Texas: una flotta pilota di circa 10 Tesla Model Y con un “operatore di sicurezza” a bordo – ma senza controllo diretto della vettura.
Pochi giorni dopo sono emersi video virali mostranti le auto che:
- superavano i limiti di velocità,
- frenavano repentinamente,
- montavano il marciapiede,
- entravano nella corsia sbagliata,
- lasciavano passeggeri in mezzo a strade a più corsie.
A seguito del test, il titolo Tesla è sceso del 6,1 % in due sedute, cancellando circa $68 miliardi di capitalizzazione di mercato.
Contestualmente, la NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration) ha avviato un’indagine ufficiale sui test Robotaxi dopo aver visionato i video e contattato Tesla per approfondimenti.
Il precedente che pesa: il risarcimento da $243 milioni
Il 1° agosto 2025, una giuria in Florida ha stabilito che Tesla è responsabile al 33% per un incidente mortale del 2019 causato dal sistema Autopilot, condannando la società a pagare $243 milioni di risarcimento.
Gli azionisti della causa attuale citano tale verdetto come prova del rischio concreto legato a sistemi autonomi difettosi o pericolosi.
Critica generalizzata: marketing vs. realtà
Tesla viene ripetutamente criticata per aver promosso il proprio Autopilot e FSD (Full Self‑Driving) come tecnologie datate e affidabili, mentre studi e analisi, supportati anche da agenzie governative come NHTSA e NTSB, suggeriscono comportamenti erratici, distorsioni della realtà e una serie di incidenti collegati.
Secondo alcuni esperti, Tesla avrebbe dipinto erroneamente FSD come tecnologia SAE Level 4 quando in realtà si colloca al livello 2 e richiede supervisione continua del conducente.
Perché è importante: impatti e prospettive
- Risarcimenti e responsabilità: la causa chiede danni non specificati per chi ha acquistato titoli tra il 2023 e giugno 2025.
- Reputazione aziendale: Tesla e Musk rischiano di vedere compromesso il loro brand tech‑visionario.
- Regolamentazione: la battaglia sottolinea la convergenza fra marketing aggressivo e normative sulla sicurezza autostradale.
Se la corte dovesse trovare fondato il ricorso, il caso potrebbe proporsi come paradigma nelle future controversie sugli standard di guida autonoma e sulla responsabilità degli executive.
Una caduta record di valore
Con una caduta record di valore, un test pubblico marchiato da incidenti e una causa legale che punta il dito su responsabilità di marketing e governance, Tesla vede il suo Robotaxi trasformarsi da simbolo di progresso futuristico a testimonianza del divario tra promessa e sicurezza reale. Gli occhi ora sono puntati su Austin… e sulle aule del tribunale del Texas.