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Trump e le deportazioni lampo: il piano per espellere gli immigrati con una legge di guerra

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Trump e le deportazioni lampo: il piano per espellere gli immigrati con una legge di guerra

Donald Trump sta preparando una mossa senza precedenti. Il presidente degli Stati Uniti vuole invocare una legge del 1798, l’Alien Enemies Act, per accelerare le espulsioni degli immigrati irregolari. La norma, nata in un’epoca di guerre tra potenze coloniali, è stata usata solo tre volte nella storia americana, e sempre in tempo di guerra. Ora, Trump vuole applicarla nel 2025 per colpire i presunti membri di cartelli della droga e gang criminali.

Trump e le deportazioni lampo: il piano per espellere gli immigrati con una legge di guerra

L’annuncio potrebbe arrivare già venerdì, durante un discorso al Dipartimento di Giustizia. Il piano è chiaro: arrestare e deportare senza processo e senza possibilità di appello. Tra i gruppi presi di mira c’è il Tren de Aragua, una gang nata nelle carceri del Venezuela e oggi attiva in tutta l’America Latina, dal Perù alla Colombia, fino agli Stati Uniti. Il governo di Caracas non ne ha mai realmente contrastato l’espansione.

La legge che giustificò i campi di internamento
L’Alien Enemies Act fu varato nel 1798, quando gli Stati Uniti temevano un’invasione della Francia napoleonica. Il principio era semplice: se il Paese è in guerra, il presidente può arrestare e espellere cittadini di nazioni nemiche senza alcuna garanzia legale.

Fu applicato nella Prima e nella Seconda guerra mondiale. Nel 1942, dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbor, oltre 120.000 giapponesi-americani furono deportati nei campi di internamento, senza prove di alcuna attività ostile. Lo stesso avvenne, in misura minore, con immigrati tedeschi e italiani.

Trump adesso vuole usarla per qualcosa di molto diverso. Vuole dichiarare i cartelli della droga come “nemici dello Stato”, equiparandoli a eserciti stranieri. Un passaggio che, se realizzato, segnerebbe un precedente pericoloso.

Da dove parte il piano?

A gennaio, Trump ha firmato un ordine esecutivo che dichiara gli attraversamenti illegali al confine con il Messico come un’invasione. Questo passaggio è fondamentale: se i migranti sono un’“invasione”, allora può applicare l’Alien Enemies Act anche in tempo di pace.

Alla Casa Bianca il clima è teso. I consiglieri del presidente sono preoccupati: il ritmo delle deportazioni è troppo lento rispetto agli obiettivi promessi in campagna elettorale. Trump voleva la più grande operazione di espulsione della storia americana, ma i tempi della giustizia federale stanno rallentando tutto. La soluzione? Saltare le procedure e accelerare le espulsioni con una norma di guerra.

Chi rischia di essere deportato?
Il focus principale sono i gruppi criminali stranieri. Oltre al Tren de Aragua, nel mirino ci sono:

Le gang centroamericane, come la Mara Salvatrucha (MS-13), nata in El Salvador e responsabile di omicidi, rapine e traffico di droga negli Stati Uniti.

I cartelli messicani, come il Cartello di Sinaloa e il Cartello Jalisco Nueva Generación, che gestiscono il traffico di fentanyl e cocaina tra Messico e Stati Uniti.

Fonti vicine al governo riferiscono che alcuni degli arrestati potrebbero essere trasferiti a Guantánamo Bay, la base navale statunitense a Cuba usata come centro di detenzione per sospetti terroristi.

L’idea di spedire lì immigrati irregolari era già stata discussa durante il primo mandato di Trump, ma mai realizzata. Ora, invece, il piano sembra più concreto che mai.

Le incognite legali
L’uso dell’Alien Enemies Act in questo contesto è una forzatura giuridica. La legge richiede un collegamento diretto tra il soggetto da espellere e un’azione ostile di un governo straniero. Una gang criminale venezuelana non è l’esercito di un Paese nemico, almeno non secondo le regole della legge internazionale.

I legali della Casa Bianca stanno lavorando per costruire il caso. Il governo americano potrebbe sostenere che il Venezuela di Nicolás Maduro non ha fatto nulla per fermare il Tren de Aragua, permettendone la crescita e l’espansione.


Ma l’amministrazione si prepara anche alla battaglia nei tribunali federali. L’American Civil Liberties Union (ACLU), una delle principali organizzazioni per i diritti civili negli Stati Uniti, ha già fatto sapere che denuncerà immediatamente il governo se la legge verrà applicata.

Le conseguenze politiche
Se Trump andrà avanti, sarà il primo presidente della storia a usare una legge di guerra contro la criminalità organizzata. Una scelta che potrebbe avere effetti devastanti sia sul piano interno che nei rapporti con l’America Latina.

I democratici hanno già annunciato battaglia. Ma anche nel Partito Repubblicano c’è chi teme un abuso di potere pericoloso. Se oggi si può usare l’Alien Enemies Act contro le gang, domani potrebbe essere impiegato contro qualsiasi categoria ritenuta “ostile” al governo.

Nel suo primo discorso ufficiale del nuovo mandato, Trump aveva detto: "Ordinierò al nostro governo di utilizzare tutto il potere immenso delle forze dell’ordine federali e statali per eliminare la presenza di tutte le gang straniere e delle reti criminali che portano crimini devastanti sul suolo statunitense, comprese le nostre città e i centri urbani."

Ma il vero nodo è un altro: Trump sta trasformando una legge di guerra in uno strumento di politica migratoria. Se i tribunali non lo fermeranno, potrebbe riscrivere il modo in cui gli Stati Uniti gestiscono l’immigrazione per i decenni a venire.

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