Con “Victory 45-47” il presidente vende forza e successo in bottiglia. Ma il vero aroma è quello dell’autoparodia, in saldo sul sito ufficiale.
(Foto: il profumo di Trump realizzato con l'intelligenza artificiale).
Quando il potere sa di muschio e patriottismo sintetico
Che Donald Trump fosse un maestro del branding lo sapevamo. Ma ora, nell’America 2025, anche l’aria intorno a lui sa di propaganda. Letteralmente. Il presidente ha appena lanciato sul mercato “Victory 45-47”, un profumo per “uomini e donne” — ci tiene a precisarlo — che promette di imbottigliare l’essenza della vittoria.
Il nome? Un tripudio narcisista in formato flacone: il 45esimo e, secondo lui, anche il 47esimo presidente degli Stati Uniti.
L’annuncio arriva da Truth Social, il social personale del tycoon dove il confine tra comunicazione istituzionale e televendita si è da tempo dissolto. “Prendete una boccetta, e non dimenticate di prenderne un’altra per i vostri cari”, scrive Trump con l’entusiasmo di un piazzista a Las Vegas. Prezzo? Solo 249 dollari. Ma se ne comprate due, attenzione!, potete risparmiare 100 dollari.
Profuma di America, ma anche di televendita da tarda notte.
L’aroma dell’autocitazione
Il profumo viene descritto come “forza e successo” in versione spray. Nessuna informazione ufficiale sulla piramide olfattiva, ma possiamo supporre: note di ego, fondo di vendetta e cuore di patriottismo vintage. Il tutto confezionato in un flacone dorato con aquila e bandiera, disponibile sul sito ufficiale della campagna.
Accanto alle magliette “Make America Great Again” e alle tazze “Trumpinator”, il nuovo profumo viene proposto come “il dono perfetto per chi ama la libertà e odia il deodorante woke”.
Ma è tutto legale?
Nessuna campagna pubblicitaria su canali tradizionali, nessun passaggio per il mercato delle fragranze di lusso. Qui siamo oltre: un culto della personalità in versione eau de toilette. Non è la prima volta che Trump si lancia nella cosmetica patriottica: già nel 2023 aveva proposto il Trump Gold Bar, un integratore vitaminico venduto a peso d’oro e senza alcuna evidenza scientifica.
L’Fda non si è ancora espressa sul profumo. Ma non si tratta di un prodotto medico. Solo l’ennesimo gadget trumpiano, pensato per i fan duri e puri. E sono tanti: secondo un sondaggio, il 40% dei repubblicani si è detto “molto interessato” ad acquistare il prodotto, “se lo consiglia il presidente”.
Tra autocelebrazione e marketing religioso
Trump, oggi più che mai, si vende come brand assoluto. Politico, martire, imprenditore e — ora — anche profumo. Il nome “Victory 45-47” è una scommessa sul futuro, ma anche un rifiuto del presente: un terzo mandato che la Costituzione americana non prevede.
Non è un caso se il lancio è stato accompagnato da un post che suona più come una chiamata alle armi che una réclame: “Il profumo della libertà. L’odore del ritorno”.
C’è chi ride, certo. Ma molti lo comprano davvero. Perché nel mondo trumpiano il marketing è ideologia, e viceversa.
Le reazioni? Un misto tra ironia e sgomento
“Pensavo che vendere Bibbie fosse il punto più basso. Mi sbagliavo”, ha twittato ironicamente l’attore Mark Ruffalo, commentando con un’immagine di Trump circondato da boccette dorate e bandiere a stelle e strisce.
Trevor Noah ha rilanciato: “Victory 45-47: l’unico profumo che funziona anche se sei sotto processo”.
Con 91 capi d’accusa pendenti su di lui, Trump potrebbe aver bisogno di più che un’essenza per coprire l’odore dello scandalo. Ma niente paura: finché c’è un mercato, c’è una via di fuga — magari aromatica.
La parabola del profumo e il declino della serietà
La storia del “Victory 45-47” non è solo folklore. È il manifesto di un’epoca che confonde politica e merchandising, potere e parodia. Quando un presidente può vendere il suo odore come simbolo di successo, la democrazia rischia di puzzare di marketing.
Ma attenzione: chi ride troppo rischia di sottovalutare la potenza simbolica di questi gesti. Trump ha trasformato il culto della personalità in un e-commerce. E in un’America disillusa, dove la politica è show e lo show è politica, anche un profumo può diventare bandiera.