L’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri (Unrae) celebra 75 anni di storia e guarda al futuro. Nella prestigiosa cornice dell'Ara Pacis a Roma, l'associazione ha festeggiato oggi l’importante traguardo con un evento ad hoc, dal titolo “75 anni al servizio dell'automotive, Unrae verso il 2050”. La giornata ha segnato anche un momento chiave: il passaggio di consegne alla presidenza tra Michele Crisci, in carica dal 2017, e il neo eletto Roberto Pietrantonio, Ad di Mazda Motor Italia, alla sua prima uscita pubblica.
L’Unrae festeggia 75 anni al servizio dell'automotive
L'evento ha visto l'intervento iniziale del presidente uscente Crisci: “Il settore automobilistico ha dovuto affrontare grandi sfide, dimostrando una straordinaria resilienza e adattandosi rapidamente alle nuove esigenze di mercato. Il comparto ha affrontato la crisi dovuta alla pandemia, in particolare adesso si deve interfacciare con le guerre in Ucraina e Medio Oriente, oltre alla politica dei dazi. Abbiamo assistito a battaglie tecnologiche, nutrite anche dalle fake news, a cui in molti si sono prestati: come Unrae, grazie ai dati certi che ci contraddistinguono, ci siamo opposti a tutto questo. Credo non ci sia più tempo né motivo per ritardare il cambio di rotta. L’Europa se ne prenda carico, trovando un modo per salvare l’occupazione con un percorso di crescita e di investimento graduale ma strategico. Lasciatemi poi ringraziare i miei compagni di viaggio, e anche gli esponenti politici che si sono succeduti negli anni (ben cinque governi diversi in soli otto anni)”.
A seguire, uno speech del giornalista e scrittore Carlo Cavicchi, che ha ripercorso la vita dell’associazione: “L’Unrae nasce negli anni post bellici, in cui l’Italia ha nuovi sogni e nuova vita. Il desiderio della gente era quello di arrivare un giorno a possedere una macchina a famiglia, poi una a persona, adesso invece siamo oltre anche a questo dato, con il numero di veicoli immatricolati che supera nettamente quello delle patenti di guida conseguite. La grande intuizione dei visionari che diedero vita all’Unrae è stata utilizzare la parola ‘estere’ al posto di ‘straniere’, termine che si addice più a un nemico. Per una decade le macchine estere hanno fatto fatica (vendute in media 5 mila all’anno), poi nel ‘59 questo numero raddoppia e raggiunge le 33 mila unità nel ‘61. Nel ‘70 vengono ammesse le vetture giapponesi e in quegli anni Fiat, Lancia e Alfa Romeo mettono in moto una durissima campagna di comunicazione contro le case extra nazionali. Negli anni Novanta il mondo automotive cambia (ad esempio con l’introduzione delle marmitte catalitiche) e, nel ‘93, vengono venduti ben oltre 2 milioni di veicoli. L'auto diventa così un simbolo di libertà, di flessibilità e cambia il concetto di famiglia. Negli ultimi venti anni tantissime le novità: sono nati i sensori di parcheggio, il cruise control adattativo, l'airbag a tendina, è stato ridimensionato il diesel. Nel 2010 si passa al bluetooth, ai comandi vocali, alle auto ibride, ai sistemi di assistenza alla guida e a nuove normative per ridurre le emissioni, poi dal 2015 il focus è passato sulle auto elettriche, sulla guida semi autonoma, sul parcheggio automatico, sulle integrazioni Apple/Android, dopodiché negli ultimi cinque anni abbiamo assistito al boom dell’elettrico con batterie più efficienti, alla guida autonoma migliorata, all’utilizzo di materiali riciclati e alla sostituzione delle vetture con motore termico”.
A margine è intervenuto Giuseppe Gabriele, ex Direttore Generale dell'Unrae, il quale ha ricordato gli anni fortunati dell’automobile in Italia, con una punta nel 2007 quando “l’Italia era seconda per immatricolazioni in Europa, dietro solamente a Usa e Giappone nel resto del mondo”, sottolineando infine che “l’auto rimarrà insostituibile ancora a lungo, e l’associazione sarà in grado di cavalcare l’intero processo”.
Momento centrale è stata la doppia intervista di Vincenzo Borgomeo al presidente entrante e a quello uscente, un dialogo simbolico tra passato e futuro, a partire dalla prima auto guidata da Crisci (una 124 usata verde pisello regalata dal padre) e da Pietrantonio (una Panda Jolly color melanzana, “l’ideale per girare a Torino”). “Vorrei proseguire il lavoro straordinario fatto finora”, ha esordito quest’ultimo. “Vogliamo pensare alla messa a terra del progetto di comunicazione e, parallelamente, valorizzare il patrimonio di storytelling che ci contraddistingue. Oggi i consumatori hanno bisogno di orientarsi e noi vogliamo accompagnarli. Entrare potenzialmente in contatto con milioni di persone (ed elettori) è una responsabilità importante e, pertanto, dobbiamo cercare alleanze con altre associazioni per essere ancora più efficaci ai tavoli istituzionali”.
Se Crisci illustra la rotta, "dobbiamo portare maggior pragmatismo e va cambiata la fiscalità dell’auto in Italia, che risale agli anni Settanta”, Pietrantonio parla della comunicazione come punto focale del nuovo corso appena tracciato e sottolinea di tenere d’occhio i tanti competitor che “fanno e faranno la differenza nella tecnologia”.
Fondata nel 1950 da dieci imprenditori pionieri, Unrae ha percorso una lunga e tortuosa strada. In quell'anno le auto di marca estera vendute in Italia furono appena 124 (0,16% della quota). Oggi, l'associazione riunisce 45 aziende con 63 marchi, rappresentando una forza trainante per l'economia nazionale.
Il peso economico della filiera rappresentata da Unrae è imponente: oltre 50 miliardi di euro di ricavi e 160 mila occupati, tra distribuzione e assistenza. Questa rete si articola attraverso 2.600 concessionarie e 11.100 officine autorizzate. Significativi anche gli investimenti diretti nel Paese, con circa 10 miliardi di euro per l'acquisto di componentistica e 10,5 miliardi per beni e servizi legati a ricerca, sviluppo e design.
In questi 75 anni, l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri si è affermata come il principale interlocutore delle Istituzioni per la politica dell'automotive. Grazie alla sua capacità di fornire dati, analisi e scenari, supporta il lavoro dei Ministeri competenti. Riconosciuta come la più autorevole fonte di informazioni sul mercato, dal 2013 fa parte del Sistema Statistico Nazionale dell'Istat, confermandosi come punto di riferimento per l'intero settore.