Dazi, guerre commerciali e sfida al WTO: la strategia di Trump che minaccia l’economia globale.
________________________________________
Il ritorno del protezionismo: l’America alza i muri
Nel 2025, con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, gli Stati Uniti hanno intrapreso una politica commerciale fortemente protezionista. Tra gennaio e aprile, l’amministrazione ha elevato l’aliquota media dei dazi dal 2,5% al 27%, il livello più alto da oltre un secolo. Particolarmente colpita è stata la Cina, con tariffe che hanno raggiunto il 145%, mentre il Canada e il Messico hanno subito dazi del 25%, successivamente sospesi per i beni conformi all’USMCA. Wikipedia
Il 2 aprile Trump ha annunciato l’imposizione di dazi variabili tra il 10% e il 50% su prodotti provenienti da 180 paesi, inclusi alleati storici come l’Italia, la Francia e la Germania, che hanno visto applicare tariffe del 20% su tutte le esportazioni verso gli Stati Uniti. E ieri l'altro il presidente USA ha annunciato che, dal prossimo 2 giugno, verrà applicato un dazio generalizzato del 50% su tutti i beni e i servizi provenienti dai Paese dell'Unione Europea, odiata da Trump perché in realtà ne ha timore e che sta cercando e cercherà in tutti i modi di disgregarla, complici alcuni paesi e forze politiche dell'Unione.
L’impatto sull’economia globale
Le misure protezionistiche hanno avuto ripercussioni significative sull’economia globale. Il 2 aprile, giorno dell’annuncio dei nuovi dazi, i mercati finanziari statunitensi hanno subito un crollo storico: il Dow Jones ha perso 4.000 punti in 48 ore, segnando due cadute consecutive superiori ai 1.500 punti. La Federal Reserve è intervenuta rilanciando programmi di acquisto di titoli per stabilizzare il sistema finanziario.
A livello internazionale, le borse europee e asiatiche hanno registrato perdite significative e diversi governi hanno convocato riunioni di emergenza per coordinare una risposta economica globale. Il valore del dollaro statunitense ha subito forti oscillazioni, alimentando ulteriormente l’incertezza sui mercati valutari.
La crisi del WTO e il rischio per il libero mercato
Le azioni unilaterali degli Stati Uniti hanno messo in discussione l’autorità dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). Washington ha bloccato le nomine all’organo d’appello del WTO, paralizzando di fatto il sistema di risoluzione delle controversie. Inoltre, gli Stati Uniti hanno sospeso i contributi al bilancio dell’organizzazione, indebolendo ulteriormente il multilateralismo commerciale. Wikipedia
La Cina ha criticato apertamente queste mosse, sottolineando l’importanza del multilateralismo per risolvere le questioni commerciali globali. Durante una riunione del Consiglio Generale del WTO a Ginevra, Pechino ha ribadito la necessità di un sistema commerciale internazionale stabile e basato su regole. Reuters
Le reazioni internazionali
Le politiche tariffarie statunitensi hanno suscitato reazioni in tutto il mondo. In Europa, l’Unione Europea ha avviato procedure di risoluzione delle controversie presso il WTO, contestando la legalità dei dazi imposti.
In Canada e Messico le tariffe hanno sollevato preoccupazioni riguardo al futuro dell’USMCA, l’accordo commerciale nordamericano. Funzionari canadesi hanno espresso timori che Trump possa utilizzare i dazi come leva per forzare modifiche all’accordo, il cui rinnovo è previsto per il 2026.
Un futuro incerto per il commercio globale
La strategia commerciale degli Stati Uniti sotto l’amministrazione Trump rappresenta una sfida significativa per l’ordine economico internazionale. L’aumento dei dazi, la crisi del WTO e le tensioni con partner commerciali storici minacciano di indebolire il sistema multilaterale che ha sostenuto la crescita economica globale negli ultimi decenni.
Mentre alcuni settori statunitensi potrebbero trarre beneficio da una maggiore protezione, l’incertezza e le tensioni commerciali rischiano di avere effetti negativi sull’economia globale, aumentando i costi per consumatori e imprese e rallentando la crescita economica.
Il futuro del commercio internazionale dipenderà dalla capacità dei leader mondiali di trovare un equilibrio tra protezione degli interessi nazionali e cooperazione multilaterale.