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Washington rimuove il murale "Black Lives Matter" vicino alla Casa Bianca

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Washington rimuove il murale 'Black Lives Matter' vicino alla Casa Bianca

Il sindaco Muriel Bowser ha annunciato la rimozione del murale "Black Lives Matter" situato su una strada a un isolato dalla Casa Bianca. Il dipinto, realizzato nel 2020 durante le proteste per l’omicidio di George Floyd, era diventato un simbolo della lotta contro la brutalità della polizia e il razzismo sistemico negli Stati Uniti.

Washington rimuove il murale "Black Lives Matter" vicino alla Casa Bianca

Motivazioni della rimozione del murale Black Lives Matter
Bowser ha comunicato la decisione sulla piattaforma X, dichiarando che la città deve concentrarsi sulle emergenze economiche e sociali, piuttosto che su simboli che potrebbero diventare "distrazioni". La crisi finanziaria di Washington è una delle principali preoccupazioni dell’amministrazione cittadina, con un deficit di bilancio stimato in un miliardo di dollari nei prossimi tre anni, causato dal calo della forza lavoro federale e dalla riduzione delle attività governative in città.

Il murale era stato dipinto nel giugno 2020 in risposta alle proteste per la giustizia razziale. La scelta della posizione, nei pressi della Casa Bianca, era stata interpretata come una sfida diretta all’allora presidente Donald Trump. Ora, con Trump nuovamente alla Casa Bianca e il Congresso controllato dai repubblicani, Bowser ha adottato una posizione più prudente, evitando conflitti aperti con l’amministrazione federale.

Black Lives Matter Plaza e il rapporto tra Bowser e Trump
La rimozione del murale segna un cambiamento nel rapporto tra il sindaco Bowser e Donald Trump. Nel 2020, Bowser aveva ordinato la creazione di "Black Lives Matter Plaza" come risposta alla gestione delle proteste da parte dell’amministrazione Trump. L’ex presidente aveva criticato duramente la sindaca, minacciando di prendere il controllo della polizia locale per ristabilire l’ordine pubblico.

Oggi, con Trump di nuovo alla guida del Paese, Bowser ha preferito evitare il confronto diretto. Dopo le elezioni, la sindaca ha persino visitato Mar-a-Lago per discutere con il presidente questioni economiche e finanziarie, dimostrando un approccio più diplomatico rispetto agli anni precedenti.

Le reazioni degli attivisti di Black Lives Matter
La decisione di rimuovere il murale ha suscitato dure critiche da parte degli attivisti di Black Lives Matter. Già nel 2020, il gruppo locale aveva accusato Bowser di "wokeness performativa", ovvero di aver usato il murale come gesto simbolico senza implementare politiche concrete per contrastare la brutalità della polizia.

Nee Nee Taylor, membro fondatore di Black Lives Matter D.C., ha scritto su X: "Non ti è mai importato delle vite nere. Il fatto che tu abbia dipinto quelle parole era solo un gesto simbolico. Ora lo dimostri cancellandole senza nemmeno consultare la comunità."

Molti cittadini hanno espresso delusione per la scelta del sindaco, vedendo nella rimozione del murale un tentativo di compiacere l’amministrazione Trump e il Congresso repubblicano, piuttosto che una reale necessità amministrativa.

Washington D.C. e il deficit economico: un problema crescente
Oltre alle tensioni politiche, la capitale degli Stati Uniti sta affrontando una crisi economica. Il governo federale, uno dei principali datori di lavoro della città, sta riducendo la sua forza lavoro, con migliaia di dipendenti trasferiti o in modalità di lavoro da remoto. Questo ha causato un calo significativo delle entrate fiscali, con un impatto diretto sul settore immobiliare e commerciale della città.

Il rapporto del direttore finanziario di Washington ha evidenziato che il deficit di bilancio potrebbe superare il miliardo di dollari nei prossimi anni. Bowser sta cercando soluzioni per affrontare questa emergenza, evitando scontri con il Congresso, che potrebbe imporre ulteriori restrizioni sull'autonomia della città.

Il Congresso e la minaccia alla Home Rule di Washington
Il Congresso repubblicano ha più volte minacciato di intervenire direttamente nelle politiche di Washington, mettendo in discussione il "Home Rule Act" del 1973, che garantisce alla capitale un certo grado di autonomia. Il cosiddetto BOWSER Act è una proposta attualmente in discussione che potrebbe revocare questa indipendenza, rendendo Washington completamente dipendente dal governo federale.

Alcuni parlamentari hanno già tentato di influenzare le politiche locali con misure restrittive, tra cui il controllo sulla legalizzazione della marijuana e norme sulla sicurezza stradale. La rimozione del murale potrebbe quindi essere interpretata come un segnale di distensione da parte di Bowser, nel tentativo di evitare ulteriori tensioni con il Congresso e l’amministrazione Trump.

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