West Nile, seconda vittima in Campania: morto un 74enne di Pomigliano d’Arco
- di: Cristina Volpe Rinonapoli

Un uomo di 74 anni, originario di Pomigliano d’Arco, è morto all’Ospedale del Mare di Napoli a causa del virus West Nile. Si tratta della seconda vittima registrata in Campania nel giro di pochi giorni. Secondo quanto riportato dal Mattino, l’uomo era stato trasferito d’urgenza in ospedale lo scorso 20 luglio per un’emorragia digestiva. Le sue condizioni sembravano inizialmente gestibili, ma due giorni dopo il ricovero si sono manifestati febbre alta e stato confusionale. Il quadro clinico è peggiorato rapidamente, complicato da una insufficienza renale che ha reso vano ogni tentativo terapeutico. Il decesso è sopraggiunto alle 4:20 del 25 luglio.
West Nile, seconda vittima in Campania: morto un 74enne di Pomigliano d’Arco
Il caso non è isolato. Solo poche ore prima si era diffusa la notizia della morte di un uomo di 80 anni, residente a Maddaloni, ricoverato all’ospedale di Caserta e già affetto da gravi patologie pregresse. Anche in quel caso il virus West Nile ha avuto un ruolo determinante nell’aggravare un quadro clinico già fragile. Nello stesso nosocomio casertano si trova ancora ricoverato un altro anziano, sempre di Maddaloni, positivo all’infezione.
Diffusione del virus e sintomi principali
Il West Nile è un virus trasmesso all’uomo dalle punture di zanzare infette, in particolare del genere Culex. La maggior parte dei contagi decorre in forma lieve o addirittura asintomatica, ma nei soggetti più fragili – anziani, persone con malattie croniche o immunodepresse – può causare complicazioni molto serie. Tra i sintomi più frequenti ci sono febbre, mal di testa, dolori muscolari e nausea. Nei casi più gravi, come quelli registrati a Napoli e Caserta, può comparire encefalite o meningite, condizioni potenzialmente letali.
Situazione nazionale e casi nel Lazio
La Campania non è l’unica regione colpita. Nelle stesse ore in cui veniva confermato il decesso di Pomigliano d’Arco, nel Lazio è morto un uomo di 77 anni ricoverato all’Istituto Spallanzani di Roma. L’anziano, portatore di patologie croniche e sottoposto in passato a un trapianto cardiaco, aveva soggiornato a Baia Domizia, località turistica del litorale casertano dove nelle ultime settimane sono stati confermati diversi casi di infezione. Questo dettaglio rafforza l’ipotesi che l’area costiera compresa tra Lazio e Campania sia uno dei focolai principali della diffusione estiva.
Le misure di prevenzione
Le autorità sanitarie regionali hanno intensificato le campagne di disinfestazione nelle aree urbane e rurali. Allo stesso tempo, l’Istituto Superiore di Sanità ha diffuso raccomandazioni per la popolazione: eliminare i ristagni d’acqua nei giardini o nei balconi, usare repellenti per insetti, installare zanzariere e indossare abiti chiari e leggeri nelle ore serali. La prevenzione, spiegano gli esperti, è fondamentale perché non esiste un vaccino disponibile per l’uomo contro il virus West Nile.
La risposta della comunità medica
I medici campani hanno sottolineato la necessità di non sottovalutare i sintomi sospetti, in particolare negli anziani. “Febbre improvvisa, disorientamento e forte mal di testa non devono mai essere trascurati in questo periodo dell’anno – ha dichiarato un infettivologo napoletano – perché possono essere segnali precoci di infezione da West Nile”. L’appello è rivolto anche ai pronto soccorso: la diagnosi precoce può fare la differenza nella gestione dei pazienti a rischio.
Un’estate di sorveglianza
Con l’arrivo della stagione calda, la diffusione del virus tende ad aumentare, favorita dalla proliferazione delle zanzare. La Campania, già colpita negli anni scorsi da casi sporadici, sta affrontando una fase di sorveglianza rafforzata. Le istituzioni sanitarie monitorano non solo gli ospedali, ma anche gli allevamenti e la fauna selvatica, dato che il virus può colpire uccelli e cavalli prima di arrivare all’uomo.
Allarme e consapevolezza
Il secondo decesso in pochi giorni ha creato preoccupazione nella popolazione locale. Nei comuni di Maddaloni e Pomigliano d’Arco i cittadini chiedono maggiore informazione e interventi rapidi di sanificazione. Le autorità invitano però a mantenere la calma: il virus non si trasmette da persona a persona, ma esclusivamente tramite punture di zanzare infette. La sfida resta quella di contenere l’insetto vettore e proteggere le fasce più fragili della popolazione.