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Zelensky rilancia il dialogo diretto con Putin: Istanbul sarà il crocevia

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Zelensky rilancia il dialogo diretto con Putin: Istanbul sarà il crocevia
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non cambia strategia: l’unico interlocutore possibile, a questo punto del conflitto, è Vladimir Putin. Nessun faccia a faccia tra delegazioni o negoziatori, solo un confronto tra i due leader. “Che senso ha tenere una riunione a un livello inferiore?”, ha detto il consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak, ribadendo che Kiev parteciperà ai colloqui previsti per giovedì a Istanbul soltanto se il presidente russo sarà presente in prima persona. È un messaggio chiaro, pensato per spostare il baricentro politico del confronto e mettere Mosca sotto pressione.

Zelensky rilancia il dialogo diretto con Putin: Istanbul sarà il crocevia

Dal fronte occidentale, l’ultimatum europeo sulla tregua resta in piedi. I principali Paesi membri dell’Unione chiedono la sospensione immediata delle operazioni militari, ma la risposta del Cremlino, finora, è stata elusiva. “Non ci sono intenzioni serie da parte russa”, è la lettura condivisa dai ministri UE riuniti a Londra per il vertice del gruppo di Weimar. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha replicato definendo “inopportune” le dichiarazioni di alcuni leader europei, colpevoli – a suo dire – di usare un linguaggio “provocatorio e non costruttivo”.

Trump si inserisce nei negoziati: “Potrei esserci anche io”

Dalla missione nel Golfo, Donald Trump ha espresso sostegno al summit di Istanbul e si è detto fiducioso su un possibile risultato: “Ne usciranno cose buone, sarà un momento importante per la pace”. Non solo: il presidente americano ha aperto alla possibilità di partecipare di persona all’incontro, aggiungendo una variabile diplomatica tutt’altro che marginale. La sua presenza, se confermata, avrebbe un impatto forte sul posizionamento dei due leader coinvolti, e in particolare sulle mosse di Putin.

La Turchia come teatro della diplomazia, ma i dubbi restano


Ankara si prepara a ospitare un vertice che potrebbe segnare un passaggio chiave nella guerra in Ucraina. La Turchia si propone ancora una volta come spazio neutrale e mediatrice credibile, ma le condizioni per un’intesa restano incerte. L’atteggiamento attendista del Cremlino, unito alla posizione rigida di Kiev, rende difficile prevedere un risultato concreto nel breve termine. Eppure, dopo mesi di stallo, l’idea stessa di un possibile incontro tra i due leader segna un cambiamento di tono nel lessico della guerra.
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