Giornata mondiale dell’attività fisica: poco, vale molto. L’appello della SIMG ai medici di famiglia

- di: Barbara Leone
 
Una regolare attività fisica è di cruciale importanza per il mantenimento della nostra salute, fisica ma anche mentale. Proprio per questo nel 2002 è stata istituita la Giornata Mondiale dell’attività fisica, che si celebra ogni 6 aprile. Un riconoscimento internazionale per sottolineare l’importanza di promuovere, in tutta la popolazione e in ogni fase della vita, uno stile di vita attivo e la pratica di regolare attività fisica. All’iniziativa, sostenuta dall’Organizzazione delle Nazioni Unite e promossa dal network internazionale AgitaMundo, aderisce anche la Simg (la Società italiana di medicina generale e delle cure primarie), da sempre impegnata nel promuovere un corretto stile di vita. La mancanza di attività fisica, infatti, insieme a uno stile alimentare non corretto, favorisce l’insorgenza di malattie metaboliche come il diabete mellito tipo 2, con tutte le sue possibili complicanze nefrologiche e cardiovascolari. Purtroppo i frenetici ritmi della vita quotidiana, unitamente agli errori alimentari e comportamentali per giunta amplificati dai vari lockdown degli ultimi due anni, hanno portato troppi italiani a trascurare questa sana e corretta abitudine. Per queste ragioni la Simg invita i medici di famiglia italiani a moltiplicare e rinforzare i messaggi circa gli effetti salutari dell’attività fisica. D’altro canto è necessario anche prendere in carico le persone con problemi di sovrappeso e obesità, considerando quest’ultima a tutti gli effetti una vera e propria patologia cronica da trattare quando necessario con farmaci e/o con la chirurgia bariatrica.

6 Aprile giornata Mondiale dell'Attività Fisica 

La situazione, del resto, è veramente preoccupante. Anzi grave, come si evince dall’analisi dei dati dello studio Passi dell’Istituto superiore di sanità riferiti al 2019. Solo il 49% della popolazione italiana, infatti, dichiara di essere fisicamente attiva, il 24% è parzialmente attiva, il 27% è praticamente sedentaria. “Negli ultimi due anni - sottolinea Gerardo Medea, Responsabile Simg Area metabolica - è ragionevole ipotizzare un peggioramento di questa situazione a causa della pandemia. Infatti l’indagine Passi rivela che la quota dei soggetti del tutto sedentari è aumentata del 10% rispetto agli stessi mesi del 2019. I dati peggiorano ulteriormente se si considerano i soggetti con oltre 65 anni (la quota di sedentari sale dal 40% del 2019 al 43% nel 2020 rispetto a un trend stabile osservato negli anni precedenti) e la popolazione del sud d’Italia (dove la quota di sedentari ultra 65enni passa dal 46% al 52% e tra le persone con basso livello di istruzione dal 45% al 53%.). La sedentarietà - aggiunge Medea - è purtroppo proporzionalmente collegata con la prevalenza e l’incidenza dell’obesità e delle morbilità ad essa correlate, come il diabete tipo 2 o le patologie cardiovascolari.

I numeri di pazienti con obesità e sovrappeso sono crescenti

L’incidenza e la prevalenza di sovrappeso e obesità sono in netto incremento nei Paesi Occidentali. In Italia circa il 30% dei soggetti adulti è in sovrappeso e il 10% è obeso. È in netto aumento, inoltre, soprattutto al sud, il numero di bambini con problemi di peso”. In questo scenario appare dunque evidente la centralità della figura del medico di famiglia, che in virtù del suo rapporto continuativo coi pazienti e grazie alla sua capillare presenza sul territorio, può contribuire in maniera sostanziale a educare e indirizzare la popolazione verso uno stile di vita più corretto.  “Uno stile di vita salutare - spiega Medea -, sostenuto da un’attività fisica regolare e da un’alimentazione equilibrata, ha effetti preventivi non solo sulla comparsa dei disturbi metabolici, ma interviene positivamente a 360° su moltissime altre patologie, inclusi i tumori e il decadimento cognitivo. I medici di famiglia possono moltiplicare e rinforzare i messaggi circa gli effetti salutari dell’attività fisica. Un intervento di informazione ed educazione, effettuato in modo capillare e con la possibilità di reiterarlo nel tempo con un grande numero di contatti quotidiani (più di due milioni considerando tutti i medici di famiglia italiani), può ottenere effetti straordinari a livello di salute pubblica e di popolazione generale. Sono sufficienti anche piccole modifiche comportamentali, come muoversi a piedi (senza mezzi di trasporto pubblici o privati), quando possibile, e per le più comuni attività della vita quotidiana, incrementando gradualmente lo sforzo fisico soprattutto per le persone più sedentarie e meno allenate. I massimi benefici per la salute si ottengono infatti con un esercizio effettuato con costanza e regolarità”.  Non a caso, infatti, anche per l’edizione 2022 lo slogan della Giornata recita: “Attività fisica: poco, vale molto!”. Perfettamente in linea, dunque, con l’“Every move counts” che ha accompagnato il lancio delle nuove Linee guida sull’attività fisica e il comportamento sedentario pubblicate dall’Organizzazione mondiale della sanità alla fine del 2020.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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