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Iren chiude il primo trimestre con risultati in forte crescita e accelerazione investimenti

 
Iren chiude il primo trimestre con risultati in forte crescita e accelerazione investimenti
Il primo trimestre 2022 targato Iren si è chiuso con risultati in crescita, a conferma della sapiente strategia aziendale fondata su transizione ecologica, territorialità e qualità del servizio. I numeri dei risultati consolidati al 31 marzo 2022, che sono stati approvati dal Consiglio di amministrazione del Gruppo, evidenziano infatti l’ottimo stato di salute della società. A cominciare dai ricavi consolidati, che si attestano a 2.185,7 milioni di euro in aumento del +91,8% rispetto ai 1.139,5 milioni di euro del primo trimestre 2021. I principali fattori di incremento sono riferibili ai maggiori ricavi energetici, influenzati per circa 900 milioni di euro dall’incremento dei prezzi delle commodities e per circa 28 milioni di euro dall’effetto climatico e dai consumi. Contribuiscono inoltre alla variazione del fatturato, per 58 milioni di euro, le attività di riqualificazione energetica e ristrutturazione degli edifici, favorite dalle agevolazioni fiscali (bonus facciate e superbonus 110%), e altre attività, oltre alla variazione di perimetro connessa al consolidamento delle società di Puglia Holding (+8 milioni di euro). “Il primo trimestre 2022 chiude con risultati in crescita, +16,2% di EBITDA, che evidenziano la qualità dell’impianto strategico basato sulla transizione ecologica, la territorialità e la qualità del servizio - ha dichiarato Renato Boero, Presidente di Iren -. Anche a fronte di tali risultati, il Gruppo ha deciso di attivare un’ulteriore misura in favore dei propri clienti, stanziando un bonus per il teleriscaldamento che ridurrà il costo delle bollette, evidenziando ancora una volta la grande attenzione di Iren verso il territorio e i cittadini”.

Soddisfatto anche Gianni Vittorio Armani, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Iren, che ha così commentato i risultati: “Indicatori economici in crescita grazie alla strategia di sviluppo industriale, alla diversificazione dei business gestiti e alle misure di mitigazione attuate in questi mesi che hanno consentito di contrastare la volatilità dello scenario energetico. I risultati per altro sono positivi nonostante incorporino la revisione a ribasso delle tariffe sui business regolati e l’impatto dei contributi richiesti dal Governo alle società del settore. La capacità e la velocità del Gruppo nel realizzare gli investimenti previsti a Piano, che sono più che raddoppiati nel trimestre rispetto all’anno precedente, consentono di anticipare alcuni target come quello della capacità rinnovabile. Siamo confidenti di traguardare già a fine anno metà del target fotovoltaico previsto per il 2026, raggiungendo 870 MW di capacità rinnovabile complessiva”. Analizzando ancora i numeri di casa Iren vediamo che il Margine Operativo Lordo (EBITDA) ammonta a 362,8 milioni di euro, in aumento del +16,2% rispetto ai 312,3 milioni di euro del primo trimestre 2021. L’incremento del margine è riconducibile per circa 6 milioni di euro all’ampliamento del perimetro di consolidamento riferibile all’acquisizione delle società di Puglia Holding. Contribuisce positivamente al miglioramento del margine l’andamento dello scenario energetico caratterizzato da un prezzo dell’energia elettrica e dell’energia termica in forte incremento rispetto al primo trimestre 2021. La gestione integrata della filiera energetica ha consentito, in un contesto molto volatile, dinamiche compensative tra gli effetti positivi (margini della produzione elettrica e del calore in aumento) e gli effetti negativi (margini della vendita di gas e dell’energia elettrica in forte flessione, cessazione dei certificati energetici sull’impianto di Torino Nord) contribuendo alla crescita del margine complessivo di Gruppo.

Influisce positivamente anche la crescita organica correlata agli incrementi tariffari dei servizi a rete legati agli investimenti realizzati per il miglioramento delle infrastrutture, allo sviluppo delle attività connesse ai lavori di riqualificazione energetica e al funzionamento a regime del nuovo biodigestore di Cairo Montenotte. Complessivamente l’incremento del margine in riferimento alle singole business unit è così suddiviso: Ambiente (+26,3%), Energia (+78,1%), Reti (+0,3%), mentre risulta in flessione la business unit Mercato (-48,1%); quest’ultimo trend è da correlare all’aumento della BU Energia nella logica di gestione integrata della filiera energetica. Il Risultato Operativo (EBIT) è pari a 225,8 milioni di euro, in aumento del +22,9% rispetto ai 183,7 milioni di euro del primo trimestre 2021. Nel periodo si sono registrati maggiori ammortamenti per 9 milioni di euro, relativi all’entrata in esercizio di nuovi investimenti e all’ampliamento del perimetro di consolidamento e a minori accantonamenti al fondo svalutazione crediti e ai fondi rischi per 1 milione di euro. L’Utile netto di Gruppo attribuibile agli azionisti è pari a 118,4 milioni di euro, in lieve calo (-1,7%) rispetto al risultato al 31/03/2021. I risultati di entrambi i periodi sono stati impattati da elementi straordinari: il 2021 è influenzato da un one-off positivo non ripetibile di circa 12 milioni di euro pre tasse, mentre il 2022 include l’impatto negativo del Contributo di solidarietà - ex art. 37 DL Taglia Prezzi stimato, pari a 24 milioni di euro ed imputato interamente in questo trimestre. Escludendo gli effetti non ricorrenti su entrambi i periodi l’Utile netto di Gruppo attribuibile agli azionisti risulterebbe in crescita del 27,2%. L’Indebitamento finanziario netto, invece, si attesta a 2.956,9 milioni al 31 marzo 2022, in lieve incremento (+1,8%) rispetto al dato del 31 dicembre 2021. Al riguardo, il flusso di cassa generato dall’attività operativa ha contribuito a mitigare l’effetto degli esborsi effettuati a fronte degli investimenti e delle operazioni di M&A del periodo. Gli investimenti lordi realizzati nel periodo ammontano a 378 milioni di euro, in crescita (+2,3x) rispetto ai 163 milioni di euro dello stesso periodo del 2021, di cui 141 milioni di euro di investimenti tecnici, 185 milioni di euro relativi all’acquisizione di Puglia Holding e 52 milioni di euro di contributi inerenti ai progetti di efficientamento energetico.
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