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Istat, Pil secondo trimestre 2022 aumentato dell’1,1%. Confcommercio: “Si conferma la tenuta dell’economia”

- di: Barbara Leone
 
Istat, Pil secondo trimestre 2022 aumentato dell’1,1%. Confcommercio: “Si conferma la tenuta dell’economia”
Uno spiraglio di luce si intravede infondo al tunnel dell’azienda Italia. Le stime definitive dell’Istat sul Pil del secondo trimestre 2022, infatti, non solo confermano ma migliorano le stime preliminari di fine luglio. Il prodotto interno lordo, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dell'1,1% rispetto al trimestre precedente e del 4,7% nei confronti del secondo trimestre del 2021. Si tratta, come detto, di stime lievemente al rialzo rispetto alla stima preliminare dello scorso 29 luglio, quando era stato comunicato un aumento congiunturale dell'1% e tendenziale del 4,6%.

Il secondo trimestre del 2022 ha avuto una giornata lavorativa in meno del trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al secondo trimestre del 2021. La variazione acquisita per il 2022 è pari a +3,5%. Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono in ripresa, con un aumento dell'1,7% sia dei consumi finali nazionali, sia degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono aumentate, rispettivamente, del +3,3% e del +2,5%. Dati, quelli dell’Istat sui conti trimestrali, che l’Ufficio Studi di Confcommercio commenta così: “Nel secondo trimestre dell’anno, la nostra economia ha mostrato, nonostante l’emergere di molte difficoltà a livello internazionale e la decisa crescita dei prezzi, una positiva accelerazione, addirittura enfatizzata nell’odierna revisione.

Crescita determinata in larga parte dalla ripresa della domanda per consumi, con un contributo positivo della spesa dei non residenti. Nonostante queste dinamiche, i livelli della spesa reale permangono ampiamente sotto i valori registrati nel 2019, traguardo che sarà raggiunto nel 2023, sebbene i prossimi mesi risulteranno critici per la dinamica dei consumi. Nel complesso - conclude Confcommercio - il profilo del Pil nel prossimo anno potrebbe assomigliare a quello di una fase di stagnazione piuttosto che rappresentare una prosecuzione della ripresa, in forte indebolimento già in questa fine estate 2022”.
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