Superbonus: Federcontribuenti-Cnl, una bomba sociale pronta a deflagrare

 
''La decisione del governo di azzerare gli effetti del cosiddetto 'superbonus', al di là delle pur condivisibili preoccupazioni  legate alle difficoltà finanziarie che attraversano il Paese, rischia di fare esplodere una bomba sociale per conseguenze che, colpevolmente, vengono sottovalutate''. E' quanto si legge in una nota congiunta di Federcontribuenti e Confederazione Nazionale del Lavoro nel quale, ''pur comprendendo i motivi che sono alla base della determinazione dell' esecutivo, anche se politicamente troppo condizionate'', non si puo' non evidenziare, secondo Federcontribuenti e Cnl, ''che la platea di chi ne subirà le conseguenze è talmente vasta da generare forti timori, anche per la tenuta democratica. Non dimenticando poi che, nella circolarità tra superbonus e gettito per le casse dello Stato, nel 2022, a fronte di 40 miliardi in uscita, ce ne sono stati 69 di extragettito in entrata''. Non basta, quindi, rilevano le due confederazioni ''soltanto considerare i numeri delle imprese (sessantamila), dei lavoratori (963 mila direttamente impegnati), dei professionisti (quindicimila quelli ufficialmente interessati dai relativi progetti) che partecipano alla formazione del ''capitolo superbonus'', ma come essi impattino su un tessuto sociale vastissimo, che, considerando i nuclei familiari, conta non meno di cinque milioni, forse anche  sei, di soggetti destinati a pagare colpe che non sono affatto loro. Le determinazioni del governo, lo ripetiamo, sono accettabili dal punto di vista meramente contabile, con il peso che continuerà a gravare sulle casse dello Stato ancora per anni, ma devono tenere conto di come alla fine ad essere penalizzati sono soggetti che hanno avuto la sola colpa di avere creduto nelle istituzioni, cogliendo - si legge nella nota - sostanzialmente l'occasione di intervenire su case ed edifici, di fatto rivalutando il patrimonio immobiliare nazionale''. 

Per Federcontribuenti e Cnl ''a fronte di 237.127 immobili unifamiliari, 115.267 immobili funzionalmente indipendenti e 78.260 condomini, il 'superbonus' ha interessato 626.080 famiglie, che ora si ritrovano con in mano il solito pugno di mosche, che si traduce per le famiglie in lavori non completati, con i disagi che ne conseguono, e le imprese in impegni economici ai quali difficilmente potranno fare fronte''.  

''Come organizzazione di rappresentanza e tutela del cittadino contribuente - conclude la nota - chiediamo quindi, per l'ennesima volta, che il governo ripensi alle sue scelte, non rinnegandole, ma varando una diversa agenda, che sposti in avanti i termini temporali della cancellazione dell'istituto del 'supebonus', nell'interesse della gente che - al netto di chi ha speculato e merita sanzioni o denunce penali - chiede solo di vivere meglio, in abitazioni decorose, più sicure ed energeticamente sostenibili''.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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