L’Italia è stretta nella morsa dell’afa, con 20 città da bollino rosso e temperature percepite che in molte aree superano i 35 gradi. L’emergenza climatica ha effetti immediati non solo sulla salute dei cittadini e sulle reti infrastrutturali, ma anche sul mondo del lavoro. L’Inps ha confermato che sarà possibile attivare la cassa integrazione ordinaria per il troppo caldo, una misura applicabile già sopra i 35 gradi percepiti, soprattutto nei settori dell’edilizia e dell’agricoltura. Intanto, il Paese si prepara a un possibile cambiamento nel fine settimana, quando una perturbazione atlantica potrebbe portare temporali e un lieve calo termico.
Afa record, 20 città da bollino rosso: l’Inps attiva la Cig sopra i 35 gradi
Il caldo eccezionale di questi giorni ha messo sotto pressione ospedali e pronto soccorso. A Roma, Milano, Bologna, Napoli e in molte altre città, si registrano picchi di accessi per colpi di calore, disidratazione, scompensi cardiaci e crisi respiratorie. Le autorità sanitarie hanno attivato i protocolli previsti dai piani anticaldo, rafforzando l’assistenza a domicilio per gli anziani e le persone fragili. Il Ministero della Salute monitora costantemente la situazione attraverso la rete nazionale di sorveglianza e ha raccomandato ai medici di medicina generale una vigilanza attiva sulle condizioni dei pazienti a rischio.
Lavorare al caldo, arriva la tutela dell’Inps
Di fronte a temperature così estreme, l’Inps ha ribadito la possibilità per le imprese di ricorrere alla cassa integrazione ordinaria (Cig) quando il termometro reale o percepito supera i 35 gradi. La misura riguarda in particolare chi lavora all’aperto, come operai edili, manovali, agricoltori e tecnici dei cantieri, ma può essere estesa anche a fabbriche e officine sprovviste di adeguata climatizzazione. I sindacati hanno accolto positivamente la conferma della norma, chiedendo però una revisione complessiva delle regole che governano il lavoro in condizioni climatiche estreme. “Il caldo è ormai un rischio strutturale, non più eccezionale”, ha commentato il segretario nazionale della Fillea-Cgil.
Il caso delle città più colpite
Le città più colpite dall’ondata di calore sono Roma, Milano, Firenze, Bologna e Torino. In queste aree, il Ministero ha dichiarato l’allerta massima, classificando la giornata odierna come da “bollino rosso”, ovvero con rischio per l’intera popolazione, e non solo per i soggetti fragili. A Roma si sono registrati 37 gradi percepiti nel primo pomeriggio, mentre a Bologna la colonnina ha sfiorato i 38. I sindaci hanno attivato centri di emergenza, distribuzione di acqua gratuita, aperture straordinarie dei parchi e iniziative per offrire refrigerio nelle biblioteche e nei musei civici.
Creta in fiamme, 5mila evacuati
La morsa del caldo non si limita all’Italia. A Creta, in Grecia, la situazione è drammatica. Gli incendi, alimentati dal vento e dalle altissime temperature, hanno costretto le autorità a evacuare oltre 5mila persone, tra cui molti turisti. L’isola è in stato di emergenza e le immagini delle fiamme che divorano le colline e si avvicinano ai centri abitati hanno fatto il giro del mondo. Le squadre dei vigili del fuoco greci sono al lavoro da giorni, ma il fronte resta attivo in diverse aree. Il governo greco ha chiesto il supporto della Protezione civile europea per far fronte alla crisi.
Temperature minime record
I dati del Centro Nazionale delle Ricerche indicano che il mese di giugno 2024 è stato il più caldo degli ultimi decenni, con un’anomalia positiva di +1,4 gradi sulle temperature minime rispetto alla media del trentennio 1991-2020. Le notti tropicali – con temperature che non scendono sotto i 25 gradi – si sono moltiplicate, rendendo difficile il recupero fisiologico e aumentando il rischio di stress termico, soprattutto per chi vive in contesti urbani e in abitazioni non climatizzate.
Temporali in arrivo, ma con rischi
Il servizio meteorologico nazionale prevede un cambiamento delle condizioni climatiche a partire dal fine settimana. Una perturbazione atlantica dovrebbe raggiungere il Nord Italia nella giornata di sabato, portando rovesci e temporali anche intensi. Le regioni più esposte saranno Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Il Sud e le isole maggiori dovranno invece attendere ancora qualche giorno prima di un possibile abbassamento delle temperature. Gli esperti mettono in guardia: i temporali potrebbero essere violenti a causa dell’instabilità atmosferica accumulata, con rischio di allagamenti e grandinate.
Piani di emergenza e resilienza urbana
Le amministrazioni locali stanno rispondendo all’emergenza con piani ad hoc. In molte città sono stati allestiti punti di ristoro con nebulizzatori, fontanelle pubbliche potenziate e tende climatizzate. Si intensificano anche le campagne di comunicazione per informare i cittadini sulle buone pratiche da seguire: bere molto, restare in ambienti freschi, evitare di uscire nelle ore più calde. Tuttavia, l’ondata di calore di questi giorni dimostra che il Paese ha bisogno di un piano strutturale di adattamento climatico, che includa la gestione del rischio per la salute e per il lavoro. L’Italia, come tutto il Mediterraneo, è sempre più esposta a fenomeni estremi che chiedono risposte non più emergenziali, ma permanenti.