Alternative für Deutschland (AfD), il partito di estrema destra tedesco, torna al centro del dibattito politico con una decisione controversa: la riammissione nel proprio gruppo parlamentare di Maximilian Krah e Matthias Helferich, due esponenti che si erano dimessi in passato a seguito di dichiarazioni considerate vicine all’ideologia nazista.
AfD e il ritorno degli estremisti: cosa significa per la Germania
Questa mossa arriva in un momento in cui l'AfD ha ottenuto un risultato storico alle elezioni, raccogliendo il 20,8% dei voti e affermandosi come la seconda forza politica del Paese. Un successo elettorale che ha rafforzato le posizioni più radicali all'interno del partito e che solleva nuovi interrogativi sul suo futuro e sul suo reale posizionamento politico.
Chi sono Krah e Helferich?
Maximilian Krah, europarlamentare e figura di spicco dell’AfD, è stato al centro di uno dei maggiori scandali recenti del partito. Lo scorso giugno, in un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, aveva affermato che non tutti i membri delle SS, l’organizzazione paramilitare della Germania nazista, dovevano essere considerati automaticamente dei criminali. Le sue parole avevano provocato un’ondata di indignazione, costringendolo a ritirarsi dalla corsa per le elezioni europee e portando la leadership del partito a prendere le distanze da lui.
Matthias Helferich, invece, si era trovato al centro di polemiche già nel 2021, quando erano emerse chat private in cui si autodefiniva “il volto amichevole dei nazisti” e in cui elogiava il Progetto Lebensborn, un programma nazista ideato per selezionare e far crescere bambini considerati di "razza ariana". Queste dichiarazioni, trapelate online, avevano suscitato critiche pesanti, spingendolo a ritirarsi dal suo incarico di parlamentare per evitare ulteriori danni all’immagine del partito.
Ora, con l'AfD in ascesa elettorale, entrambi sono stati riammessi nel gruppo parlamentare, in una decisione che segna un ulteriore spostamento a destra e un apparente allentamento delle precedenti strategie di contenimento delle posizioni più estreme.
AfD è davvero vicino al nazismo?
Fin dalla sua nascita nel 2013, AfD si è presentato come un partito euroscettico e populista, fortemente critico nei confronti dell'immigrazione e delle politiche dell’Unione Europea. Tuttavia, nel corso degli anni, ha subito una radicalizzazione progressiva, con numerosi esponenti che hanno espresso posizioni revisioniste sulla storia del Terzo Reich o hanno flirtato con simboli e retoriche dell'estrema destra storica.
L’intelligence tedesca ha più volte lanciato allarmi su alcuni settori del partito. In particolare, il suo ramo giovanile e alcune sezioni locali sono state poste sotto sorveglianza per possibili legami con gruppi neonazisti e movimenti ultranazionalisti. Diverse figure di spicco hanno pronunciato dichiarazioni ambigue o apertamente provocatorie sulla storia della Germania, contribuendo a rafforzare il sospetto che l’AfD sia ormai molto più di un semplice partito populista.
La riammissione di Krah e Helferich è un segnale chiaro di questa evoluzione. Se in passato il partito cercava di mantenere un equilibrio tra la sua anima populista e quella più radicale, oggi sembra abbracciare senza riserve il suo lato più estremista, cavalcando il malcontento popolare per aumentare il proprio consenso.
Quali sono le implicazioni politiche?
Il ritorno degli estremisti all’interno dell’AfD non è solo un problema interno al partito, ma ha ripercussioni su tutta la politica tedesca. Il governo federale e i principali partiti tradizionali si trovano di fronte a una sfida complessa: come arginare l’avanzata dell’estrema destra senza rafforzarne la narrazione vittimistica?
Negli ultimi anni, l’AfD ha sfruttato con abilità la retorica della persecuzione politica, accusando i media, il governo e le istituzioni di volerlo censurare e impedire la sua ascesa democratica. Questo ha contribuito a renderlo ancora più attraente per una fetta crescente dell’elettorato, soprattutto nelle regioni orientali della Germania, dove il partito è ormai la forza dominante.
La riammissione di figure come Krah e Helferich potrebbe portare a una frattura ancora più netta tra l’AfD e il resto dell’arco parlamentare. Già oggi, nessun partito tradizionale è disposto a collaborare con loro, e questo potrebbe spingere il partito ancora più verso una politica di opposizione totale e di scontro con il sistema.
E ora?
La Germania si trova in un momento di svolta. L’AfD, forte del risultato elettorale, sembra voler consolidare la propria identità estremista senza più preoccuparsi delle critiche. Questo apre scenari inediti per il futuro politico del paese, con il rischio che il partito possa acquisire un peso sempre maggiore nel dibattito pubblico e nell’opposizione al governo.
Il dilemma che si pone ora è se le istituzioni democratiche sapranno trovare il modo di contenere questa crescita o se l’AfD continuerà a guadagnare terreno, ridefinendo gli equilibri della politica tedesca con una retorica sempre più radicale e polarizzante.