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Austria, muro contro l'estrema destra: accordo per un governo senza l'FPÖ

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Austria, muro contro l'estrema destra: accordo per un governo senza l'FPÖ

Cinque mesi dopo la vittoria elettorale del Partito della Libertà (FPÖ), l’Austria ha finalmente un governo. Ma non è quello che gli elettori si aspettavano. I tre principali partiti centristi del Parlamento hanno chiuso un accordo per escludere l’estrema destra, costruendo una coalizione che segna una netta rottura con il risultato delle urne.

Austria, muro contro l'estrema destra: accordo per un governo senza l'FPÖ

La trattativa è stata lunga, sofferta, e segnata dal fallimento di un primo tentativo a gennaio. Poi, la mossa che sembrava inevitabile: il presidente austriaco ha dato all’FPÖ il mandato per provare a formare un governo. Ma il partito, noto per le sue posizioni euroscettiche e filorusse, non è riuscito a costruire una maggioranza.

Oggi, l’annuncio che chiude la più lunga impasse politica dell’Austria dal secondo dopoguerra. Un governo alternativo all’estrema destra, che però lascia aperta una domanda: quanto può durare una coalizione nata più per fermare l’FPÖ che per convinzione politica?

Un'operazione anti-FPÖ
L’FPÖ ha vinto le elezioni, ma i numeri non bastavano per governare da solo. Le opzioni erano due: convincere i popolari dell’ÖVP o i socialdemocratici dell’SPÖ a entrare in coalizione. Entrambi hanno chiuso la porta.

A gennaio, dopo il fallimento di un primo tentativo tra i partiti centristi, il leader dell’FPÖ aveva ricevuto il mandato per formare un governo. Un test di realtà che ha mostrato i limiti del partito: le sue posizioni radicali, la vicinanza alla Russia e l’idea di un’Austria sempre più distante da Bruxelles hanno spaventato gli altri gruppi parlamentari.

Nessuno ha voluto governare con l’FPÖ. Così, dopo mesi di stallo, è arrivata la svolta: popolari, socialdemocratici e liberali hanno trovato un’intesa per costruire un governo di coalizione, con un solo obiettivo comune: arginare l’avanzata dell’estrema destra.

Cosa cambia ora?
L’operazione anti-FPÖ rappresenta una scelta netta, ma porta con sé molte incognite. In Austria, il partito di estrema destra è ormai stabilmente sopra il 25% e il rischio di un effetto boomerang è dietro l’angolo.

L’FPÖ potrà presentarsi come il partito delle elezioni tradite, accusando il sistema politico di aver impedito agli elettori di avere il governo per cui avevano votato. Il suo leader, Herbert Kickl, ha già parlato di “colpo di Stato parlamentare”.

Ma la sfida più grande è per il nuovo governo: una coalizione nata per fermare qualcuno può davvero durare? I tre partiti centristi hanno differenze profonde su economia, welfare e politica estera. Hanno trovato un accordo oggi, ma il rischio che questa unione si sfaldi nei prossimi mesi è altissimo.

L’FPÖ ha perso questa battaglia, ma potrebbe essere solo l’inizio della sua vittoria politica.

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