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Il dilemma degli ibridi Plug-In

- di: Daniele Maver
 
Il dilemma degli ibridi Plug-In

In questi giorni la Commissione Ue sta discutendo con i rappresentanti delle Case Auto il modo di procedere della transizione energetica, da una parte per l’obbiettivo di emissioni del 2025, difficile da raggiungere per quasi tutti i costruttori in quanto le vendite di veicoli elettrici (BEV) stentano a decollare, dall’altra per il target del 2035 di vendere da quella data solo BEV.

Il dilemma degli ibridi Plug-In

La Commissione vuole venire incontro alle difficoltà dei Costruttori che rischiano di pagare multe elevate o di dove ridurre la produzione di veicoli termici, senza però rinnegare la strada intrapresa della transizione energetica.

In questo contesto è importante capire il ruolo degli ibridi plug-in (PHEV); molte Case (Stellantis, VW, BYD tra i produttori di massa, Bentley e Aston Martin tra i veicoli di lusso) stanno puntando su questo tipo di veicoli per proseguire la transizione elettrica, prendendo atto però della scarsa confidenza del mercato con i BEV (in Europa la quota rimane sotto il 15%, in Italia addirittura al 4%).

L’attuale calcolo WLTP considera relativamente basse le emissioni CO2 dei PHEV, spesso sotto i 50 gr e pertanto le loro vendite contribuiscono a raggiungere gli obbiettivi di emissioni delle Case. In realtà spesso i clienti non ricaricano regolarmente queste vetture e le utilizzano quasi esclusivamente a benzina, sfruttando i vantaggi e gli incentivi dell’ibrido ma senza veramente ridurre le emissioni.

Molte testate giornalistiche e organizzazioni ambientaliste hanno stigmatizzato questo comportamento, stimando che le emissioni effettive sarebbero circa 4 volte quelle dichiarate; ora la Commissione UE ha deciso di tener conto di questa situazione inserendo nel calcolo delle emissioni di CO2 dei PHEV un utility factor in base al quale le emissioni calcolate per i PHEV sono destinate a raddoppiare dal 2025 per le nuove omologazioni e dal 2026 per tutti i veicoli.

Un’equazione difficile quindi: le Case già in difficoltà sul raggiungimento del target del 2025 potranno contare di meno sui PHEV e di tutto questo si sta discutendo.
Infine c’è un segnale positivo: il gruppo VW ha lanciato alcuni modelli, tra cui la Golf, con una motorizzazione PHEV che unisce i vantaggi della ricarica alla colonnina dei PHEV con l’efficienza dei Full Hybrid (tipo Toyota) riuscendo a raggiungere 140 km di percorrenza in modalità elettrica.

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