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Utile netto a +18,2% nei primi nove mesi del 2023 per Banca Ifis

- di: Daniele Minuti
 
Utile netto a +18,2% nei primi nove mesi del 2023 per Banca Ifis
Banca Ifis conferma la sua solidità: i risultati dell'Istituto relativi ai primi nove mesi del 2023 mostrano infatti un positivo andamento dei ricavi (+4,8& sull'anno precedente), legato al positivo andamento del business, con una crescita di Factoring e Leasing rispettivamente di 5,9 e di 8,8 punti percentuali (oltre che alla positiva correlazione dei crediti commerciali al rialzo dei tassi di interesse).

Utile netto a +18,2% nei primi nove mesi del 2023 per Banca Ifis

Crescono del 4% i recuperi di cassa sui portafogli Npl, fino a 295 milioni di euro, un risultato reso ancora più significativo perché raggiunto nonostante le persistenti tensioni inflattive. I ricavi del Settore Npl restano stabili, evidenziando la resilienza dei recuperi nonostante il precedente rialzo dell’inflazione

Il CET1 ratio si attesta al 15,53%, includendo anche gli utili generati dal Gruppo nel periodo analizzato, al netto dell'acconto sui dividendi, ampiamente oltre i requisiti patrimoniali richiesti (8,65%), mentre il TCR è pari a 18,42%.
La solida posizione di capitale consente quindi la distribuzione di 63 milioni di euro (1,2 euro per azione in circolazione, al lordo di eventuali ritenute di legge) di acconto sul dividendo 2023 che verrà messo in pagamento con data stacco cedola il 20 novembre 2023, record date il 21 novembre 2023 e data di pagamento il 22 novembre 2023.

L'utile netto di pertinenza ammonta a 124,7 milioni di euro, salendo di 18,2 punti percentuali su base annua, mentre il margine di intermediazione sale del 4,8% fino a 512,4 milioni di euro grazie a
lla positiva correlazione del Settore Commercial & Corporate Banking al rialzo dei tassi di interesse.

Crescono del 3,6% i costi operativi, a causa delle maggiori spese del personale (120,5 milioni di euro, dovute all'aumento della remunerazione variabile e agli accantonamenti a fronte del rinnovo del contratto collettivo dei dipendenti bancari) e per le maggiori altre spese amministrative (172,4 milioni).

Il costo del credito scende invece di oltre 35 punti percentuali, fino a 30,9 milioni di euro, valore che include 14 milioni di euro di accantonamenti sul portafoglio crediti in bonis a fronte di potenziali rischi macroeconomici. L’accantonamento complessivo sui crediti in bonis a fronte di rischi macroeconomici è pari a circa 65 milioni di euro.

Frederik Geertman, Amministratore Delegato di Banca Ifis (nella foto con Ernesto Fürstenberg Fassio, Presidente di Banca Ifis), ha commentato: “I risultati dei primi nove mesi del 2023 confermano la solidità del nostro modello di business e la nostra capacità di cogliere opportunità in un contesto macroeconomico finora favorevole, derivante da un periodo di crescita economica e dal contestuale rialzo dei tassi di interesse. Un contesto che, tuttavia, lascia intravedere i primi segnali di deterioramento. Nell’ultimo trimestre la Banca ha, con successo, controbilanciato il calo della domanda di credito con una vivace attività commerciale che ha visto, tra l’altro, lo sviluppo di prodotti e soluzioni mirate a sostenere la transizione sostenibile e la digitalizzazione delle piccole e medie imprese italiane. In quest’ottica, l’offerta commerciale è stata ampliata con nuove soluzioni di leasing nei comparti auto, mobilità green alternativa ed energia sostenibile, e un nuovo prodotto di noleggio tech dedicato alla clientela privata. Tutto questo accelerando il percorso di digitalizzazione previsto dal Piano Industriale D.O.E.S. 2022-24 con l’evoluzione della piattaforma Ifis4Business in myIfis, mantenendo una politica creditizia attenta in termini di pricing e contenimento del rischio. L’accantonamento complessivo sui crediti in bonis a fronte di rischi macroeconomici è pari a circa 65 milioni di euro e conferma l’approccio prudente rispetto al mutevole scenario macroeconomico. Anche nel business Npl, il miglioramento dell’efficienza delle strategie di recupero si è riflesso nella crescita degli incassi rispetto allo stesso periodo del 2022, nonostante un contesto di tassi di interesse e inflazione molto più elevati. In linea con le tempistiche attese, lo scorso 31 ottobre, a seguito dell’ottenimento delle necessarie autorizzazioni normativo regolamentari, abbiamo perfezionato la partnership di lungo periodo per la gestione dei crediti deteriorati, siglata nel maggio 2023 con il Gruppo Mediobanca, volta a consolidare il posizionamento di Banca Ifis come operatore di riferimento nel mercato dei crediti deteriorati nel segmento small tickets unsecured”.
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