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Bper supera la soglia del 35% nell’offerta su Popolare Sondrio: attesa per il rush finale

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Bper supera la soglia del 35% nell’offerta su Popolare Sondrio: attesa per il rush finale

L’offerta pubblica di scambio lanciata da Bper Banca su Banca Popolare di Sondrio ha superato la soglia minima di adesione fissata al 35%, attestandosi a quasi il 36% proprio alla vigilia della chiusura dei termini. Un risultato significativo per il gruppo modenese, che con questa operazione punta a consolidare il proprio ruolo di terzo polo bancario nazionale e ad allargare il perimetro della propria presenza soprattutto nel Nord Italia. L’offerta si chiude oggi, ma il superamento della soglia chiave conferma già ora l’interesse del mercato e la possibilità concreta che l’operazione venga finalizzata secondo i piani originari.

Bper supera la soglia del 35% nell’offerta su Popolare Sondrio: attesa per il rush finale

L’operazione prevede un’offerta mista: per ogni azione Pop Sondrio viene offerto 1,45 titoli Bper più un euro in contanti. Una formula studiata per attrarre piccoli e medi azionisti, combinando la partecipazione alla nuova compagine con un beneficio immediato in liquidità. L’intento dichiarato di Bper è rafforzare la governance e puntare su sinergie industriali significative, soprattutto nei segmenti retail e corporate. Secondo fonti finanziarie, l’accoglienza da parte del mercato è stata favorita anche dal buon andamento dei titoli Bper nell’ultimo mese e dalla strategia chiara presentata dal management in occasione dell’annuncio.

Una tappa strategica verso la banca del territorio allargato
L’acquisizione della Popolare di Sondrio rientra in una visione più ampia del gruppo Bper, che da anni lavora a una progressiva espansione attraverso operazioni mirate e integrazioni con banche di radicamento territoriale. Dopo l’assorbimento di numerosi sportelli Ubi e Carige, la Popolare rappresenta un tassello importante per coprire in maniera più capillare Lombardia e Trentino-Alto Adige. L’operazione è letta anche come un segnale alla concorrenza, in un mercato dove le fusioni bancarie sono tornate a essere centrali, soprattutto per fronteggiare la pressione normativa, digitale e di costo.

Le mosse di Roma e Berlino: Unicredit sotto pressione

Nel frattempo, in parallelo all’operazione Bper, si segnala un’intensificazione delle tensioni sul fronte Unicredit-Commerzbank. Il governo tedesco ha fatto sapere in modo netto che si aspetta una rinuncia formale all’acquisizione della banca tedesca da parte del gruppo italiano. L’intervento, che riflette una sensibilità politica ed economica particolare sul tema delle banche strategiche, rischia di raffreddare le ambizioni transfrontaliere di Unicredit e rafforza, per contrasto, la strategia di Bper, più orientata alla crescita per linee interne e integrazioni domestiche.

Mercati e investitori osservano il closing con attenzione
I prossimi giorni saranno decisivi per valutare l’effettiva portata dell’operazione e la distribuzione finale delle adesioni. La soglia del 35% era considerata fondamentale per garantire una governance stabile nella nuova realtà, ma eventuali ulteriori adesioni potrebbero rafforzare ulteriormente il controllo e semplificare le fasi successive di integrazione. Gli analisti ritengono che l’operazione sia ben calibrata, sia dal punto di vista finanziario che strategico, e che possa diventare un benchmark per nuove operazioni di consolidamento nel sistema bancario italiano.

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