Brasile shock: Bolsonaro accusato di golpe e complotto omicida

L’ex presidente Jair Bolsonaro è stato formalmente accusato dalla Procura Generale del Brasile di aver orchestrato un colpo di Stato nel 2022. L’inchiesta, coordinata dal procuratore generale Paulo Gonet, svela un presunto piano segreto denominato Pugnale Verde e Giallo, che avrebbe incluso l’assassinio del giudice della Corte Suprema Alexandre de Moraes e l’avvelenamento del presidente Luiz Inácio Lula da Silva.

Brasile shock: Bolsonaro accusato di golpe e complotto omicida

La polizia federale ha consegnato un dossier di 884 pagine a novembre, rivelando i dettagli di un’operazione che sarebbe stata portata avanti da Bolsonaro e altre 33 persone. Tra le accuse, la sistematica diffusione di sfiducia nel sistema elettorale, alimentata dalle proteste che hanno infiammato il Paese dopo la sconfitta dell’ex presidente. Il culmine della tensione si è registrato l’8 gennaio 2023, con l’assalto senza precedenti ai tre poteri della Repubblica: il Congresso, la Corte Suprema e il palazzo presidenziale.

Secondo le indagini, il piano avrebbe preso forma nei mesi precedenti le elezioni del 2022, con una serie di incontri segreti tra Bolsonaro e membri della sua cerchia più ristretta. L'obiettivo principale era quello di seminare il caos e giustificare un intervento militare per mantenere Bolsonaro al potere. Rapporti indicano che alcuni ufficiali delle forze armate sarebbero stati coinvolti nelle discussioni, sebbene il livello della loro partecipazione resti ancora oggetto di indagine.

L’inchiesta si concentra su come Bolsonaro e i suoi fedelissimi abbiano tentato di destabilizzare il governo democraticamente eletto, mettendo in atto strategie sovversive con il supporto di apparati statali e gruppi radicali. Tra le prove chiave vi sarebbero registrazioni audio, comunicazioni interne e testimonianze di ex collaboratori che hanno deciso di cooperare con le autorità in cambio di un trattamento più lieve.

Se giudicato colpevole, l’ex presidente potrebbe affrontare fino a vent’anni di carcere, una sentenza che potrebbe riscrivere la storia politica del Brasile. La possibilità di una condanna così severa sta già generando forti reazioni nel Paese, con i sostenitori di Bolsonaro che gridano alla persecuzione politica e i suoi oppositori che vedono finalmente riconosciuta la gravità delle azioni dell’ex leader.

La difesa di Bolsonaro ha già respinto ogni accusa, definendo l’inchiesta "un’operazione politica per criminalizzare l’opposizione". Tuttavia, la pressione internazionale e la crescente mole di prove pongono il Brasile di fronte a una delle crisi istituzionali più gravi degli ultimi decenni. Paesi come gli Stati Uniti e membri dell’Unione Europea hanno espresso preoccupazione per l’instabilità politica e monitorano da vicino l’evolversi della situazione.

Mentre il processo avanza, il dibattito sulla tenuta della democrazia brasiliana si fa sempre più acceso. Alcuni analisti temono che la radicalizzazione dei sostenitori di Bolsonaro possa portare a nuove manifestazioni violente o addirittura a tentativi di destabilizzazione da parte di frange estremiste. Altri, invece, vedono nella giustizia un passo fondamentale per riaffermare lo Stato di diritto e garantire che nessuno sia al di sopra della legge.

Il futuro di Bolsonaro e della destra brasiliana potrebbe decidersi nei tribunali, ma le conseguenze di questo processo si estenderanno ben oltre la figura dell’ex presidente. L’esito di questa vicenda avrà un impatto duraturo sul panorama politico del Brasile e potrebbe ridefinire gli equilibri di potere nel Paese per anni a venire.