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Il centrodestra in Europa: no a nuove tasse e più risorse per agricoltura, sicurezza e competitività

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Il centrodestra in Europa: no a nuove tasse e più risorse per agricoltura, sicurezza e competitività

Il centrodestra italiano si prepara al prossimo Consiglio europeo con una posizione netta: nessun aumento della pressione fiscale per cittadini e imprese europee. È questo il messaggio contenuto nella bozza di risoluzione presentata dalla maggioranza, che delinea le priorità strategiche del governo guidato da Giorgia Meloni in vista dei negoziati sul bilancio comunitario.

Il centrodestra in Europa: no a nuove tasse e più risorse per agricoltura, sicurezza e competitività

Secondo quanto emerge dal documento, l’esecutivo si impegna a “preparare il terreno per il negoziato sul prossimo bilancio europeo, opponendosi ad eventuali proposte di tassazioni aggiuntive” e lavorando per ottenere “risorse adeguate ad affrontare le sfide collegate agli obiettivi della politica di coesione e della politica agricola, ma anche al tema della sicurezza e della difesa e al rilancio della competitività europea”.

Il contesto europeo e la posizione del governo italiano
La discussione sul prossimo bilancio comunitario si inserisce in un quadro di crescente pressione economica e politica. L’Unione Europea è chiamata a rispondere a sfide sempre più complesse, dalla transizione ecologica alle crisi internazionali, senza dimenticare il sostegno alla crescita economica e alla stabilità sociale.

Per questo, il governo italiano chiede che le risorse disponibili vengano impiegate in modo mirato, con particolare attenzione alla politica agricola comune (PAC) e alla politica di coesione, fondamentali per il sostegno ai territori meno sviluppati e per la competitività del settore primario. L’agricoltura, in particolare, è uno dei punti su cui l’Italia intende insistere, considerandolo un settore strategico non solo per l’economia, ma anche per la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale.

Sicurezza e difesa al centro delle priorità
Oltre alle questioni economiche e agricole, la risoluzione della maggioranza evidenzia la necessità di un rafforzamento delle politiche europee in materia di sicurezza e difesa. L’instabilità geopolitica ai confini dell’Unione, con la guerra in Ucraina ancora in corso e le tensioni nel Mediterraneo, impone un ripensamento degli investimenti in questo settore.

L’Italia sostiene la necessità di un’Europa più autonoma sotto il profilo della difesa, con una maggiore cooperazione tra gli Stati membri per la sicurezza comune. Questo significa destinare risorse adeguate allo sviluppo delle capacità militari europee, senza però pesare ulteriormente sui contribuenti attraverso nuove imposte.

Il nodo della competitività europea
Altro punto chiave del documento riguarda la competitività del continente. Il governo italiano insiste sulla necessità di adottare politiche economiche che permettano all’Europa di competere a livello globale, riducendo i vincoli burocratici e incentivando investimenti in innovazione e sviluppo.

Nel dibattito europeo, l’Italia chiede un maggiore equilibrio tra le politiche di sostenibilità e la tutela della produttività industriale e agricola. L'obiettivo è evitare che le imprese europee – già sottoposte a regole ambientali stringenti – siano svantaggiate rispetto ai concorrenti internazionali.

Prossime mosse e confronto a Bruxelles
La risoluzione della maggioranza rappresenta un chiaro segnale politico in vista del negoziato europeo. Il governo Meloni punta a costruire alleanze con altri Paesi membri contrari a un aumento della pressione fiscale e favorevoli a una distribuzione più efficiente delle risorse comunitarie.

Resta ora da vedere come si svilupperà il confronto tra gli Stati membri e quale sarà la risposta delle istituzioni europee. Il Consiglio europeo si annuncia come un passaggio cruciale per definire le strategie finanziarie dell’Unione nei prossimi anni, e l’Italia è determinata a far valere le proprie posizioni.

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