Cina: brutto inizio del 2023 per il commercio, l'export crolla del 6,8%

- di: Redazione
 
Forte contrazione del commercio cinese a gennaio e febbraio, per effetto dell'indebolimento della domanda statunitense ed europea a causa degli aumenti dei tassi di interesse. I dati doganali contrastano con la politica di Pechino, mirata a rilanciare la crescita economica, fortemente penalizzata, sino a poche settimane fa, dalle rigide misure adottate per frenare i contagi da coronavirus. Rispetto al 2022, le esportazioni sono arretrate del 6,8%. a 506,3 miliardi di dollari, comunque un miglioramento rispetto al calo del 10,1% di dicembre.

Cina: brutto inizio del 2023 per il commercio, l'export crolla del 6,8%

Contrazione anche per le importazioni, diminuite del 10,2% a 389,4 miliardi di dollari, peggio del mese di dicembre, quando il segno ''meno'' era stato del 7,3%. Sempre secondo i dati, il surplus commerciale globale della Cina, nei primi due mesi del 2023, è aumentato dello 0,8% rispetto all'anno precedente, a 116,9 miliardi di dollari.
Comunque gli analisti si aspettavano un indebolimento del commercio con l'aumento della probabilità di una recessione nelle economie occidentali, dopo gli aumenti dei tassi di interesse primario, attuati dalla Federal Reserve e della Banca centrale europea - oltre che dagli Istituti centrali di molti altri Paese - per raffreddare l'attività economica e l'inflazione da record. L'obiettivo di crescita per quest'anno è stato fissato a ''circa i 5 per cento'', quando nel 2022 era scesa al 3%. Per quanto riguarda il mercato interno, le vendite al dettaglio e altre attività hanno iniziato a migliorare dopo che a dicembre sono state revocate le restrizioni antivirus che tenevano a casa milioni di persone e la sospensione delle misure che avevano paralizzato l'attività produttiva in importanti centri industriali, a cominciare da Shanghai.

I dati cinesi relativi a gennaio e febbraio sono stati ufficializzati insieme per evitare che subissero l'effetto delle festività del capodanno lunare, che inizia in momenti diversi ogni anno durante quei due mesi. Festività che, ad esempio, comportano la chiusura delle fabbriche fino a due settimane.
I dati doganali certificano, poi, che l'export verso gli Stati Uniti è letteralmente crollato, perdendo il 21,8% rispetto all'anno precedente a 71,6 miliardi di dollari. Le importazioni di merci americane sono diminuite del 5% a 30,3 miliardi di dollari.
Il surplus commerciale - dato politicamente sensibile - con gli Stati Uniti si è ridotto del 30,9% a 41,3 miliardi di dollari.
Le importazioni dalla Russia, principalmente petrolio e gas, sono aumentate del 31,3% rispetto a un anno fa a 18,6 miliardi di dollari. Le esportazioni verso la Russia sono aumentate del 19,8% a 15 miliardi di dollari.
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