Ucraina: la Cina no a export di droni civili, temendone una riconversione a uso militare

- di: Redazione
 
Dalla Cina arriva oggi una notizia che potrebbe avere ripercussioni nel lontano conflitto scatenato dalla Russia con l'invasione dell'Ucraina. Pechino ha annunciato, oggi, di avere imposto delle restrizioni alle esportazioni di droni civili a lungo raggio. La decisione è stata motivata con il timore che il loro uso, da civile, possa diventare militare, con la loro riconversione. Anche se dall'Occidente giungono timori che l'equidistanza di Pechino tra Mosca e i Paesi che sostengono militarmente ed economicamente l'Ucraina aggredita sia solo di facciata, la Cina ha sempre ribadito di essere neutrale nella guerra che dura da 17 mesi.

Ucraina: la Cina no a export di droni civili, temendone una riconversione a uso militare

Secondo quanto trapela dagli analisti di affari cinesi, il governo potrebbe essere stato indotto alla decisione dal fatto che entrambe le parti in conflitto potrebbero utilizzare droni di fabbricazione cinese per ricognizioni e possibilmente attacchi.
I controlli sulle esportazioni entreranno in vigore da oggi per impedire, si legge in una nota del Ministero del Commercio, l'uso di droni per "scopi non pacifici".
La Cina è uno dei principali sviluppatori ed esportatori di droni. DJI Technology Co., uno dei principali concorrenti del settore globale, annunciò già nell'aprile dello scorso anno che si sarebbe ritirata dalla Russia e dall'Ucraina per impedire che i suoi droni venissero utilizzati in combattimento.

"Il rischio che alcuni veicoli aerei senza pilota civili ad alte prestazioni e specifiche elevate vengano convertiti ad uso militare è in costante aumento", ha affermato il ministero del Commercio.
Le restrizioni si applicheranno ai droni che possono volare oltre la distanza visiva naturale degli operatori o rimanere in volo per più di 30 minuti, avere accessori che possono lanciare oggetti e pesare più di 7 chilogrammi, secondo il ministero.

Venerdì scorso il governo di Pechino ha difeso i suoi rapporti con la Russia come "normale cooperazione economica e commerciale" dopo che un rapporto dell'intelligence statunitense ha affermato che Pechino potrebbe aver fornito attrezzature utilizzate in Ucraina che potrebbero avere applicazioni militari.
Il rapporto citava dati doganali russi che mostravano appaltatori militari statali cinesi che fornivano droni, apparecchiature di navigazione, parti di aerei da combattimento e altri beni.
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