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Coldiretti: "No ai tagli dell'Ue sul budget per vino e carne"

- di: Daniele Minuti
 
Coldiretti: 'No ai tagli dell'Ue sul budget per vino e carne'
Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, e il consigliere delegato di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia, hanno lanciato un appello preciso relativo alla revisione del regolamento di ripartizione dei fondi Ue della promozione dei prossimi anni, con una lettera inviata al commissario europeo per gli affari economici Paolo Gentiloni, al commissario all’agricoltura Janusz Wojciechowski, al ministro dell’agricoltura Stefano Patuanelli, agli europarlamentari italiani e ai leader dei principali partiti politici.

Appello del presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, contro i tagli dell'Ue sul budget relativo a vino e carne

Il messaggio lanciato in occasione della presentazione dei bandi 2022 che spingono a puntare su progetti che sostengono il passaggio a diete vegetali (riducendo i consumi di carne e alcolici), è chiaro: no ai tagli sulla promozione di vino e carne, prosciutti e birra, per via del duro impatto che hanno sulla dieta mediterranea e sul Made in Italy in generale.

"Un precedente pericoloso" - si legge nella nota ufficiale - "in vista della presentazione della proposta legislativa sulla politica di promozione che dovrebbe essere adottata dalla Commissione europea. Il giusto impegno dell’Unione Europea per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. L’equilibrio nutrizionale va ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo condannando lo specifico prodotto. Si tratta peraltro di un orientamento incoerente con il sostegno accordato dal provvedimento alla Dieta Mediterranea, considerata un modello alimentare sano e benefico per la prevenzione di molte malattie, tra cui il cancro, ma che si fonda anche sul consumo equilibrato di tuti gli alimenti a partire dal bicchiere di vino ai pasti".

I limiti colpirebbero prodotti con tradizione secolare in Italia, con un impatto negativo sulla biodiversità del territorio, in un Paese ricco di tipicità nei piccoli territori come nessuno: la "demonizzazione" di vino e carne andrebbe a colpire non solo i lavoratori della filiera ma fa parte della più ampia imposizione di una "dieta unica mondiale" che secondo Coldiretti e Filiera Italia, porterebbe il cibo sintetico a sostituire quello naturale.

La nota termina così: "Per questo è necessario “rifocalizzare” la politica di promozione sulle pratiche agricole e sul consumatore stesso concentrando sempre di più gli sforzi verso una comunicazione nutrizionale corretta ed equilibrata respingendo gli atteggiamenti discriminatori verso i prodotti a base di carne e le eccellenze dei settori vitivinicolo e della birra, peraltro inclusi nella dieta mediterranea. È necessario  valorizzare gli elementi di distintività in materia di benessere degli animali e sostenibilità della filiera zootecnica europea rispetto a quelle di Paesi extra Ue perché se si dovesse procedere sul terreno delle penalizzazioni sarebbero proprio le aziende fuori dai confini dell’Unione a trarre un ingiustificabile vantaggio competitivo sulle imprese italiane ed europee".

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