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Confartigianato, per i servizi del settore trend dei prezzi inferiori all’inflazione in Italia e nell’Ue

- di: Barbara Leone
 
Confartigianato, per i servizi del settore trend dei prezzi inferiori all’inflazione in Italia e nell’Ue
Ad agosto prosegue il rallentamento dell’inflazione che, secondo le stime preliminari dell’Istat, scende al +5,5% (era +5,9% a luglio). In attenuazione anche la dinamica tendenziale del “carrello della spesa” – beni alimentari, per la cura della casa e della persona – che scende al di sotto della soglia della doppia cifra (+9,6%, era +10,2% a luglio). Secondo le previsioni d’estate della Commissione europea pubblicate questa settimana, il tasso di inflazione si dovrebbe collocare al 5,9% nel 2023 (5,6% in Eurozona) per poi scendere al 2,9% nel 2024, valore in linea con la media di riferimento europea. A dirlo è Confartigianato, che ha ribadito l’impegno nella lotta all’inflazione nella lettera d’intenti inviata al Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, chiedendo l’attivazione di un tavolo di confronto interministeriale con tutti i componenti delle filiere interessate per affrontare i problemi che influiscono sui costi di produzione e sulla formazione dei prezzi. Confartigianato inviterà le imprese associate ad individuare, per il periodo ottobre-dicembre 2023, prodotti e servizi rivolti al consumatore finale per i quali attivare iniziative di politica commerciale finalizzate a contrastare l’inflazione, anche con un eventuale blocco dei prezzi. Tutto ciò nel rispetto della libera concorrenza e della strategia di ciascuna impresa che ne valuterà l’applicazione in ragione della sostenibilità economica.

Confartigianato, per i servizi del settore trend dei prezzi inferiori all’inflazione in Italia e nell’Ue

Nel corso della persistente fiammata inflazionistica catalizzata dal deragliamento dei prezzi dell’energia, riferisce Confartigianato, una minore turbolenza dei prezzi è stata registrata dai servizi a vocazione artigiana, raccolti in un paniere di diciassette servizi composto da attività di manutenzione e riparazione mezzi di trasporto privati, parrucchiere per donna, trattamenti di bellezza, servizi di manutenzione dei sistemi di riscaldamento, lavanderia abiti, parrucchiere per uomo e bambino, pittori e decoratori, idraulici, carpentieri, trasporto passeggeri su taxi, trasloco e immagazzinaggio, riparazione e noleggio abiti, elettricisti, riparazione e noleggio calzature, servizi per la fotografia, riparazione di mobili, arredi e rivestimenti per pavimenti e riparazione di apparecchi per la casa. In generale, si osserva che in Italia la crescita dei prezzi dei servizi a vocazione artigiana è inferiore al tasso di inflazione, al contrario degli altri maggiori paesi europei, oltre a risultare inferiore a quella registrata da questa tipologia di servizi nei principali paesi dell’Eurozona.

A luglio 2023 la media dei prezzi del paniere di 17 servizi a vocazione artigiana segna un aumento del 4,3%, ben 2,3 punti percentuali in meno del +6,6% dell’Eurozona e di 2,0 punti inferiore al tasso di inflazione italiano comparabile a livello europeo. Nel confronto internazionale, per questa tipologia di servizi in Germania la crescita dei prezzi è dell’8,1% e in Francia del 6,3%. La migliore performance dei prezzi dei servizi a maggiore vocazione artigiana in Italia si conferma anche rispetto all’anno 2021, anno precedente allo scoppio delle tensioni inflazionistiche. A luglio 2023 il prezzo medio dei 17 servizi artigiani risulta più alto del 7,8% rispetto alla media del 2021, una crescita inferiore di 5 punti percentuali rispetto al +12,8% registrato da tali servizi nell’Eurozona, dimezzata rispetto al +14,2% della crescita dell’indice generale dei prezzi inflazione (in linea con quella rilevata in Eurozona). Nell’arco di tempo in esame, per la crescita dei prezzi dei servizi artigiani in Germania è del 13,0% e in Francia del 12,3%.

Nei servizi a vocazione artigiana sotto esame, tipicamente labour intensive, le prestazioni delle imprese ad alta vocazione artigiana coniugano i valori della economicità, della personalizzazione, del riciclo, della riparazione e del riuso, intersecando la creazione di valore per il consumatore con gli obiettivi della transizione green e della circolarità, quali l’efficienza energetica degli edifici e la riduzione della produzione d rifiuti. L’offerta di questo cluster di servizi mitiga i meccanismi di trasmissione sul mercato interno delle turbolenze di prezzo, con ricadute positive sui bilanci delle famiglie, messi sotto stress dalla fiammata inflazionistica. Anche nella manifattura, nonostante gli effetti più pesanti della crisi energetica sulle imprese italiane, i prodotti con una maggiore presenza di micro e piccole imprese (MPI) in Italia segnano una dinamica inferiore rispetto ai competitor europei. A luglio 2023 la media dei prezzi alla produzione di alimentare, moda, prodotti in metallo, legno, mobili, gioielleria e occhialeria in Italia segna un aumento del 16,5% rispetto alla media 2021, meno accentuata rispetto al 18,0% della media Eurozona, di quasi tre punti inferiore al +19,2% della Germania e di un punto e di circa mezzo inferiore al +17,9% della Francia.

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