Nel cuore del Vaticano si vive un’atmosfera sospesa. È il giorno dell’ultima Congregazione generale prima dell’inizio del Conclave che, da domani, chiamerà 133 cardinali elettori a scegliere il successore di Papa Francesco. Nelle ultime ore prima della clausura, i porporati si confrontano a porte chiuse, in incontri formali e informali, per definire i profili, testare i nomi, valutare il clima. La lista dei papabili resta ampia, ma i veri giochi si faranno a partire dalla messa Pro eligendo Romano Pontifice prevista domani mattina, seguita dal solenne ingresso nella Cappella Sistina e dal pronunciamento del rituale “extra omnes” che darà inizio alle votazioni segrete.
Conto alla rovescia per il Conclave: ultima congregazione, clima di attesa e confronto
Mai come in questa occasione l’incertezza domina il quadro. Non emerge un favorito netto, nonostante i soliti sussurri su cardinali africani, asiatici, latinoamericani. L’ipotesi dell’outsider – figura capace di mettere d’accordo anime diverse, oltre le geografie ecclesiali – resta sul tavolo. Per la prima volta dopo decenni, i cardinali si trovano a dover scegliere non solo un capo spirituale, ma anche un profilo adatto a guidare la Chiesa dentro uno scenario globale carico di fratture, guerre e crisi di credibilità.
Papa Francesco sepolto a Santa Maria Maggiore: il passaggio simbolico
A rendere ancora più carico il clima in Vaticano è stato ieri sera l’omaggio privato del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla tomba di Papa Francesco, custodita nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Un gesto che ha voluto sottolineare la portata storica di questo passaggio: il primo Pontefice gesuita, il primo proveniente dall’America Latina, il Papa che ha aperto la Chiesa a temi inediti – ambiente, migrazioni, sinodalità – lascia ora ai cardinali l’eredità di una riforma incompiuta. Chi verrà dopo di lui dovrà decidere se consolidarla, superarla o ridiscuterla.
Mattarella, nel silenzio del suo gesto, ha affidato all’immagine più che alle parole la delicatezza di questo momento. Un Capo di Stato laico che si inchina alla memoria di un Papa carismatico, spesso criticato ma capace di parlare al mondo anche oltre la Chiesa, è già di per sé un segnale di quanto questa elezione non riguardi solo l’ambito ecclesiale.
Clausura, sicurezza e silenzio: il Conclave entra nella sua liturgia del segreto
Da domani, i cardinali saranno sottoposti al rigido protocollo della clausura. La linea telefonica mobile sarà sospesa per tutta l’area del Vaticano a partire dalle 12.00 del 7 maggio, mentre il perimetro di Piazza San Pietro resterà aperto ma sorvegliato. Più di 4.000 gli agenti previsti per garantire la sicurezza nei giorni del Conclave, con la presenza attiva anche di unità speciali, elicotteri e sistemi di monitoraggio discreto.
I voti si svolgeranno secondo la tradizione: due al mattino, due al pomeriggio, fino al raggiungimento della maggioranza qualificata. L’attesa della fumata bianca si trasformerà, come sempre, in una liturgia collettiva, una veglia laica e globale connessa con ogni mezzo. L’arrivo dei fedeli a San Pietro è già cominciato, e con essi anche i pellegrini della curiosità. La grande domanda, però, resta sottotraccia: sarà un Papa di continuità o di rottura?