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Cripto, conti e investimenti: ecco la bussola per non farsi male

- di: Jole Rosati
 
Cripto, conti e investimenti: ecco la bussola per non farsi male
Se ti senti spaesato tra Bitcoin, stablecoin e bollette bancarie, qui trovi la guida brillante per orientarti con testa… non con il cuore!

L’era della regolamentazione (e perché ti conviene)

Negli Stati Uniti il 17 luglio 2025 la Camera ha approvato il GENIUS Act, una legge che segna una svolta nella regolamentazione delle criptovalute. Il provvedimento stabilisce regole precise per le stablecoin, imponendo requisiti di riserva, trasparenza e controlli antiriciclaggio. Si tratta di un segnale forte: Washington vuole dare certezze al mercato senza ostacolare l’innovazione.

Il pacchetto normativo comprende anche il Clarity Act e il controverso Anti-CBDC Surveillance State Act, che vieta l’adozione di una moneta digitale di Stato, per paura di derive autoritarie e di sorveglianza.

Per chi investe, questa svolta può rappresentare una garanzia in più. Ma attenzione: le regole servono a disciplinare gli operatori, non a eliminare i rischi di mercato. La volatilità resta e nessuna legge potrà proteggere dalle scelte sbagliate.

Bitcoin superstar (ma serve testa fredda)

Il Bitcoin ha toccato nuovi massimi storici, superando i 122 mila dollari a metà luglio 2025. La moneta madre delle cripto è stata trainata dalla maggiore chiarezza normativa e dal rinnovato entusiasmo degli investitori, favorito anche dalla posizione accomodante dell’amministrazione Trump.

Tuttavia, non è il momento di farsi prendere dalla foga. Il consiglio più saggio resta quello di destinare solo una piccola parte del proprio portafoglio – tra l’1 e il 5% al massimo – agli asset digitali.

Chi investe in cripto senza una strategia solida rischia grosso. I crolli storici – come quello del 2021, quando il Bitcoin perse oltre il 70% – sono ancora una ferita aperta per molti piccoli investitori.

L’Italia stringe le maglie

In Italia la regolamentazione è diventata più severa. Dal 2025 le plusvalenze cripto sono tassate al 33%, e decade l’esenzione per importi inferiori ai 2.000 euro.

Inoltre, con il recepimento della normativa europea MiCAR, sono entrati in vigore nuovi obblighi per le piattaforme e i wallet provider, che ora devono ottenere l’autorizzazione come VASP ed essere registrati presso le autorità.

Questo vuol dire che ogni transazione sarà tracciabile e sottoposta a obblighi fiscali precisi. Chi utilizza wallet non registrati o piattaforme estere senza autorizzazione rischia sanzioni, truffe o addirittura il congelamento dei fondi.

I rischi nascosti (che nessuno ti dice)

Oltre alla classica volatilità, il mondo delle criptovalute nasconde insidie ben più sottili. Le truffe sono all’ordine del giorno: basti ricordare il caso argentino della “$LIBRA”, una meme-coin associata al presidente Javier Milei, che ha bruciato in poche ore i risparmi di migliaia di investitori.

Anche la finanza decentralizzata (DeFi) presenta vulnerabilità strutturali. Gli attacchi informatici ai protocolli DeFi hanno causato perdite superiori a 1,9 miliardi di dollari nel solo 2023, sfruttando bug nel codice o falle nei contratti intelligenti.

E poi c’è il tema ambientale. Nonostante i progressi, il Bitcoin continua a consumare energia in misura spropositata. Con la pressione internazionale sul clima, non è escluso che vengano introdotte limitazioni normative ambientali, soprattutto in Europa.

Le 5 regole d’oro per non farsi male

Per chi si avvicina a questo mondo – o per chi ha già mosso i primi passi – ci sono cinque regole fondamentali da seguire.

  • Informarsi bene. È preferibile partire con monete solide come Bitcoin ed Ethereum, evitando token poco trasparenti o progetti senza fondamenta.
  • Utilizzare solo provider registrati, autorizzati dalle autorità italiane o europee, per avere almeno garanzie minime di tracciabilità e assistenza.
  • Limitare l’esposizione. Nessun esperto consiglia di investire grosse somme in asset cripto: il rischio va sempre contenuto.
  • Stabilire in anticipo stop-loss e obiettivi di uscita, per non farsi travolgere dalle emozioni.
  • Conoscere bene la fiscalità, e dichiarare correttamente gli eventuali guadagni per evitare multe salate.

Le voci degli esperti

“Chi investe in cripto deve essere pronto a perdere tutto”, ha dichiarato Eric Freedman, Chief Investment Officer di US Bank.

Ancora più drastico Nassim Taleb, autore del celebre Cigno nero, che ha definito il Bitcoin “la mania dei tulipani del XXI secolo”, sottolineando l’instabilità strutturale del sistema cripto.

Anche l’Elliott Management, uno dei fondi più aggressivi di Wall Street, ha lanciato un alert: il rischio è che si stia gonfiando una nuova bolla speculativa, stavolta mascherata da rivoluzione tecnologica.

Cosa fare oggi (se vuoi restare lucido)

La prima cosa da fare è chiarire i propri obiettivi: vuoi speculare nel breve o investire nel lungo periodo?

In entrambi i casi, inizia con cifre ridotte – anche 100 euro possono bastare per testare il campo senza fare danni. Imposta da subito dei limiti, come uno stop-loss o un tetto massimo di perdita, e monitora costantemente l’andamento del mercato.

Tieni d’occhio le regole fiscali, i segnali macroeconomici, i movimenti normativi, ma soprattutto non dimenticare le basi della finanza personale: prima di pensare a Ethereum, assicurati di avere un fondo emergenze, una previdenza solida e una gestione chiara delle spese quotidiane.

Una nuova frontiera

Il mondo delle cripto non è una truffa né una soluzione miracolosa: è una nuova frontiera, affascinante e insidiosa. Per non farsi male servono occhi aperti, mente fredda e strumenti giusti. Conoscere è la prima forma di difesa.

E se pensi che basti scaricare un’app per diventare ricco…
forse è il caso di leggere di nuovo questo articolo.

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