In Danimarca il primo impianto di e-metanolo su scala industriale

- di: Cristina Volpe Rinonapoli

13/05/2025

Martedì 13 maggio è entrato ufficialmente in funzione a Kasso, nella Danimarca meridionale, il primo impianto al mondo di e-metanolo su scala commerciale. È una pietra miliare nella transizione energetica del settore dei trasporti, in particolare per quello marittimo, storicamente tra i più inquinanti. L’impianto, frutto della joint venture tra la danese European Energy e la giapponese Mitsui, rappresenta il primo vero tentativo di trasformare in industria stabile la produzione di carburanti sintetici ottenuti da fonti rinnovabili e CO2 catturata.

In Danimarca il primo impianto di e-metanolo su scala industriale

Con un investimento pari a circa 150 milioni di euro, l’impianto danese potrà produrre 42.000 tonnellate annue di e-metanolo, corrispondenti a circa 53 milioni di litri. Una quantità ancora simbolica, ma che pone le basi per la scalabilità del settore. Il primo grande cliente è Maersk, colosso globale della logistica marittima, che ha già in flotta 13 navi a doppia alimentazione metanolo-olio combustibile e ne ha ordinate altre 13. La produzione dell’impianto basterebbe ad alimentare per un anno una delle sue navi da 16.000 tonnellate in rotta Asia-Europa. Per le unità più piccole, come la Laura Maersk – prima portacontainer al mondo alimentata a e-metanolo – il fabbisogno si limita a circa 3.600 tonnellate annue.

Un carburante nuovo, un’industria ancora da creare

Il metanolo tradizionale è generalmente prodotto da gas fossile e carbone. L’e-metanolo, invece, è sintetizzato a partire da CO2 catturata – in questo caso da impianti di biogas e inceneritori – e idrogeno verde generato da fonti rinnovabili. L’aspetto chiave del progetto è proprio la filiera: non solo emissioni azzerate ma anche co-benefici locali, come il recupero del calore generato durante la produzione, che sarà utilizzato per il riscaldamento domestico di 3.300 abitazioni nell’area di Kasso.

Una rivoluzione industriale, ma i costi restano il nodo

A oggi i carburanti sintetici restano molto più costosi dei combustibili fossili. Maersk lo sa e sta investendo in tecnologie parallele, dallo stoccaggio all’efficienza dei trasporti, per ridurre i costi complessivi della transizione. “La produzione di Kasso è solo una goccia nell’oceano”, ha spiegato Emil Vikjar-Andresen, responsabile danese per Power-to-X in European Energy. “Ma è il primo passo per moltiplicare la capacità produttiva e portare giù i costi, condizione necessaria per sostituire il fossile in modo competitivo”.

Applicazioni oltre la logistica: farmaceutica e giocattoli

Il valore dell’e-metanolo non si limita al trasporto marittimo. Novo Nordisk, colosso farmaceutico danese, lo utilizzerà per produrre componenti delle penne iniettabili. Anche Lego ha annunciato che impiegherà il metanolo verde per i suoi iconici mattoncini. È il segnale che questo carburante può diventare materia prima pulita per molte filiere industriali, dando ulteriore spinta alla sua diffusione.

Un laboratorio climatico europeo

Con questa infrastruttura, la Danimarca si candida come modello per l’Europa nella sperimentazione di soluzioni Power-to-X. La pressione dell’IMO (Organizzazione Marittima Internazionale) per eliminare le emissioni entro il 2050 spinge i grandi armatori a cercare alternative credibili. La sfida non è più solo tecnica, ma politica e industriale: costruire in pochi anni un’intera filiera dell’energia pulita che sia anche economicamente sostenibile.

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