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De Meo alla guida di Kering, per “Les Echos” è l’ora dell’italianizzazione del lusso europeo

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
De Meo alla guida di Kering, per “Les Echos” è l’ora dell’italianizzazione del lusso europeo

La scelta di Luca de Meo come nuovo amministratore delegato del gruppo Kering è molto più di un semplice cambio ai vertici. Per il quotidiano economico francese “Les Echos”, si tratta del “simbolo dell’italianizzazione del lusso europeo”, espressione che racchiude una tendenza ormai chiara e consolidata: la crescente influenza dell’Italia sulle grandi maison internazionali. Con questo passaggio, il cuore strategico del colosso transalpino — proprietario di marchi come Gucci, Saint Laurent e Balenciaga — viene affidato a un manager italiano, già noto per la sua leadership nel settore automotive e per una visione innovativa del made in Italy.

De Meo alla guida di Kering, per “Les Echos” è l’ora dell’italianizzazione del lusso europeo

L’articolo di “Les Echos” sottolinea come l’ascesa degli italiani ai vertici delle maison francesi e internazionali sia oggi più evidente che mai. “Sempre più italiani occupano posti chiave nelle differenti case di moda”, si legge sul principale quotidiano economico di Francia. Si tratta di una vera e propria “remontada” tricolore, alimentata da un tessuto imprenditoriale fatto di piccole e medie imprese capaci di esportare competenza, gusto, capacità artigianale. Il savoir faire italiano, già celebrato a livello manifatturiero, si afferma anche nelle stanze dei bottoni.

Un segnale politico-economico europeo
Il ritorno in forza dell’Italia nel lusso viene letto anche in chiave geopolitica: il rafforzamento della posizione economica del Paese si riflette in un’influenza crescente nei settori simbolici dell’identità europea. “Questa influenza crescente va di pari passo con le performance economiche dell’Italia”, afferma un osservatore anonimo citato da “Les Echos”. È un’Italia che convince per il suo mix tra tradizione e competitività, capace di guadagnarsi la fiducia degli azionisti internazionali anche nei contesti più esigenti, come quello dell’alta moda.

Manca solo il colpo d’ala finanziario
Se da un lato la presenza italiana ai vertici creativi e dirigenziali del lusso è ormai consolidata, dall’altro — secondo il quotidiano francese — manca ancora “un’operazione capitalistica importante” che consacri definitivamente questa nuova egemonia. Una grande acquisizione, un’alleanza strategica, un colpo finanziario che ribadisca anche a livello patrimoniale il ruolo dell’Italia come protagonista assoluta del settore. Finora, la forza italiana si è espressa soprattutto attraverso le competenze e l’heritage; il prossimo passo, suggerisce “Les Echos”, potrebbe essere di natura più strettamente industriale.

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