Legacoop fotografa un’Italia che tiene sull’occupazione ma trema sul fronte estero. Cresce la voglia d’investire, ma pesano costi, incertezza e tassi ballerini.
Bilancio congiunturale delle cooperative.
L’ultimo sondaggio dell’Area Studi di Legacoop conferma un quadro domestico solido: domanda interna robusta e occupazione in leggero aumento, anche se cresce il numero di cooperative con tendance negativo all’estero e prevale un sentimento di cautela per il futuro.
“Serve coraggio politico per sostenere re-industrializzazione e mercato interno… ma la cooperazione c’è, è viva e fondamentale”, sottolinea Simone Gamberini (foto), presidente di Legacoop, evidenziando il peso di dazi, costi ed export in flessione.
Dati salienti
A. Domanda
Interna: stabile per il 76% delle cooperative (+6 punti percentuali rispetto al quadrimestre precedente); poco più dell’11% dichiara un aumento, il 13% un calo (più accentuato al Sud e nei settori manifatturiero, costruzioni, servizi e agroalimentare).
Estera: solo il 3% registra crescita, mentre il 21% parla di contrazione – peggioramenti consistenti rispetto alla rilevazione precedente, segno di un mercato internazionale più frammentato.
B) Occupazione:
Stabile al 72%, in aumento al 21%, in calo al 7% (saldo +14).
C) Investimenti: aumento previsto dal 28% delle cooperative contro il 13% in riduzione (saldo +15), con spinta da consumo, abitativo, sociale e manifatturiero.
D. Criticità
- Recruiting: 40% segnala mancanza di manodopera qualificata.
- Costi: energia (30%), materie prime (28%).
- Export: difficoltà segnalata dal 28%, con forte impatto geopolitico.
- Liquidità e finanziamenti: meno richieste (29%), tassi più bassi (30%), ma condizioni e tempi ancora problematici.