• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Nuovo Decreto Flussi: via libera del Consiglio dei ministri a 500.000 ingressi, l’Italia apre le porte alla manodopera straniera

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Nuovo Decreto Flussi: via libera del Consiglio dei ministri a 500.000 ingressi, l’Italia apre le porte alla manodopera straniera

Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo Decreto Flussi che stabilisce l’ingresso in Italia di 500.000 lavoratori stranieri nel triennio 2025-2027. Si tratta di una misura attesa da mesi e definita “necessaria” da Palazzo Chigi, per rispondere alla crescente domanda di manodopera nei settori produttivi che faticano a trovare lavoratori italiani. Il provvedimento fissa i criteri quantitativi e qualitativi degli ingressi annuali, riservando quote specifiche a categorie strategiche come l’agricoltura, l’edilizia, l’assistenza familiare e i trasporti. Si conferma così l’approccio pluriennale già adottato nel decreto precedente, in un’ottica di pianificazione stabile e coordinata tra governo centrale, regioni e categorie produttive.

Nuovo Decreto Flussi: via libera del Consiglio dei ministri a 500.000 ingressi

Nel comunicato diffuso dal governo al termine della seduta, si legge che “il sistema economico e produttivo nazionale ha necessità crescente di manodopera altrimenti non reperibile sul territorio”. L’Esecutivo sottolinea come il provvedimento non risponda a logiche emergenziali ma alla strutturale carenza di personale in molti comparti, aggravata dall’invecchiamento della popolazione e dalla diminuzione della forza lavoro disponibile. Il decreto è stato elaborato a valle di un confronto serrato con le parti sociali, con il sistema delle imprese e con le associazioni datoriali, che da mesi chiedevano interventi per garantire continuità e legalità ai flussi migratori regolari.

Quote, tempistiche e settori coinvolti
Il decreto prevede l’ingresso annuale di circa 165.000 persone, per un totale di mezzo milione nei tre anni. Le quote sono suddivise tra lavoro stagionale e non stagionale, con un’attenzione particolare ai settori dove la crisi di reperimento è più acuta. L’agricoltura avrà la fetta più consistente, seguita dall’assistenza domestica e dall’edilizia. Una parte rilevante dei nuovi ingressi sarà riservata a lavoratori formati nei Paesi di origine, attraverso progetti di cooperazione bilaterale che prevedono corsi di lingua e formazione professionale. Inoltre, il decreto rafforza la corsia preferenziale per i cittadini di Paesi che sottoscrivono accordi di riammissione con l’Italia, elemento che unisce politica migratoria e diplomazia economica.

Percorsi di integrazione e vigilanza sul lavoro nero

Il governo ha promesso un monitoraggio rigoroso sull’applicazione del decreto, con la collaborazione di Ispettorato del lavoro, Inps e autorità prefettizie. Al fine di evitare abusi e irregolarità, sarà potenziata la verifica dei contratti offerti e la qualità dell’accoglienza. Contestualmente, si prevede un rafforzamento dei percorsi di integrazione linguistica e civica per favorire l’inclusione dei nuovi arrivati. La regolarizzazione dei flussi è vista come uno strumento per contrastare il caporalato, in particolare in agricoltura e nell’edilizia, e per garantire condizioni di lavoro dignitose e tutelate. Il decreto include anche misure specifiche per la tutela dei minori accompagnati e per le famiglie che accolgono lavoratori domestici.

Il contesto demografico e occupazionale italiano
I dati dell’Istat e del Ministero del Lavoro confermano che in Italia molte imprese non riescono a coprire i fabbisogni di personale, soprattutto nei settori a bassa specializzazione. Negli ultimi anni, l’occupazione straniera ha contribuito in modo decisivo alla tenuta dell’economia, in particolare durante la pandemia. Tuttavia, l’assenza di una programmazione stabile ha favorito il ricorso al lavoro irregolare, con ricadute negative sia sul piano fiscale che su quello sociale. Il nuovo Decreto Flussi si inserisce in una strategia più ampia che punta a rendere l’Italia più attrattiva per i lavoratori stranieri regolari, puntando sulla legalità e sull’efficienza del sistema di accoglienza.

Le reazioni politiche e sociali

Il provvedimento ha suscitato reazioni contrastanti. Le organizzazioni imprenditoriali lo hanno accolto con favore, sottolineando che “è un primo passo per evitare il collasso di settori strategici”. Anche le principali sigle sindacali hanno espresso un giudizio positivo, pur chiedendo maggiori garanzie sui controlli e sull’integrazione. Più critiche alcune forze politiche dell’opposizione, che parlano di “apertura incontrollata” e di “mancanza di visione sulle politiche migratorie europee”. Alcuni parlamentari della maggioranza hanno chiesto di affiancare al decreto un piano nazionale per la formazione e l’inserimento lavorativo dei cittadini italiani disoccupati, affinché l’immigrazione regolare non diventi un’alternativa alla crescita dell’occupazione interna. Palazzo Chigi ha risposto che “non si tratta di alternative, ma di strumenti complementari”.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 7 record
Pagina
1
04/12/2025
Il Gemelli ottiene la certificazione di parità di genere
Un percorso interno che diventa impegno pubblico: “Ora avanti, non è un punto d’arrivo”
04/12/2025
Brunetta: “La sfida dei giovani è decisiva per la tenuta del Paese”
Il Cnel presenta il Rapporto sull’attrattività dell’Italia: capitale umano come variabile ...
03/12/2025
Record di occupazione, ma i trentenni restano al palo
Ottobre 2025 segna il massimo storico dell’occupazione in Italia: tasso al 62,7% e disoccu...
02/12/2025
Terna presenta il Piano Strategico 2025-2027 per l’inclusione delle persone con disabilità
Un modello organizzativo accessibile e integrato nella strategia del Gruppo
Trovati 7 record
Pagina
1
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720