Deloitte:"Un'azienda su quattro punta su digitalizzazione e sostenibilità per adattarsi alla pandemia"

- di: Daniele Minuti
 
Deloitte Private ha pubblicato un'indagine compiuta su un campione di 2.750 leader di aziende private di medie dimensioni in tutto il mondo, 150 delle quali situate in Italia, per capire le operazioni che hanno permesso a esse di adattarsi alle esigenze causate dalla pandemia.
L'impatto dell'emergenza sanitaria ha portato a una rapida salita nella scala di priorità per i percorsi di trasformazione dal punto di vista della digitalizzazione, della mission e dei valori aziendali oltre a quello della sostenibilità e dell'impatto ambientale (dati riscontrati rispettivamente per il 53%, il 57% e il 56% degli intervistati).

Dal punto di vista occupazionale, le imprese italiane ascoltate vogliono aumentare il numero dei collaboratori con il 29% di esse che ha intenzione di coinvolgere nuove risorse con formule anche freelance mentre l'11% pianifica assunzioni a tempo pieno. Solo il 15% pensa che acquisirà talenti per specifiche competenze. Il 64% dei leader italiani ritiene che il paradigma del lavoro sarà fondamentale per aumentare la resilienza della propria impresa.

Il cui livello è stato analizzato da Deloitte Private tramite l'analisi di 7 priorità operative: tecnologia, strategia, operation, crescita, capitale, lavoro, impatto sociale e ambientale. Con questi indicatori, le imprese sono state valutate su un range che va da 7 a 35 e in Italia è il 31% il livello di aziende che sono ad elevata resilienza (59% media e 10% bassa). Le priorità ritenute imprescindibili sono Tecnologia, Crescita e Operation (73%, 69% e 68%).

Capitolo futuro: le imprese temono che la pandemia abbia effetti negativi sul mercato e sulle operation, sia sul lungo che sul breve periodo, con la soluzione prediletta che sembra essere quella di affidarsi a provvedimenti statali a sostegno dell'economia in modo da compensare le perdite. 

Eppure però, si legge un alto livello di fiducia per il successo delle proprie aziende: per il prossimo triennio, le aziende italiane più resilienti sono più fiduciose di quelle meno resilienti (41% rispetto al 14%). In linea con la tendenza mondiale, le imprese nostrane preferiscono adottare strategie di crescita organiche rispetto ad attività di M&A (che però vengono comunque tenute in considerazione nei prossimi mesi). 

Come identificare le dimensioni della resilienza? Secondo le imprese italiane, quella per eccellenza è la tecnologia (73%) con la trasformazione digitale vista come una priorità anche a lungo termine. Il 32% ha dichiarato di essere già pronta a questo percorso da prima della pandemia mentre il 23% chiarisce che è stato il Covid a spingerle a adoperarsi. Si denota anche un aumento di investimenti nel settore per il prossimo anno, con le aziende italiane che si muoveranno verso l’automazione dei processi business (47%), information security (44%) e strumenti di data analytics/business intelligence (41%).

Il tema dei valori aziendali e della fiducia nei confronti degli stakeholder è considerato fondamentale per le aziende, in particolare quelle familiari, in quanto tematiche risultano di estremo interesse soprattutto per le aziende più resilienti, in primo piano su questo fronte (86%) rispetto a quelle con bassa resilienza (39%).
Infine c'è il tema sostenibilità e riduzione di emissioni di CO2, importanti per il carattere di resilienza delle aziende (61%) ma entrate di prepotenza anche nelle agende delle imprese italiane ascoltate seppur a livelli diversi. C'è chi è ancora in fase di implementazione iniziale (41%), a chi a metà processo (35%) o addirittura è matura (6%).

Ernesto Lanzillo, Private Leader di Deloitte Italia (nella foto), ha commentato: "La maggior parte delle imprese italiane ascoltate si sta adeguando al nuovo contesto causato dalla pandemia aumentando gli sforzi per trasformare e far evolvere la propria azienda ed essere più competitiva nel nuovo scenario post-pandemico. Questo è un segnale molto positivo per tutta la nostra economia, perché mostra che le aspettative dei leader italiani sono positive per il futuro a breve termine. Infatti, guardando ai prossimi 12 mesi, i leader aziendali italiani prevedono un incremento della produttività (58%) e dei profitti (47%)".
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