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Descalzi (Eni): “Con Petronas più forti in Indonesia e Malesia. Operazione trasformativa”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Descalzi (Eni): “Con Petronas più forti in Indonesia e Malesia. Operazione trasformativa”

“Abbiamo unito con Petronas i nostri asset in Indonesia e Malesia, creando una società da 300 mila barili al giorno di produzione, che diventeranno 500 mila, con 3 miliardi di barili di riserve combinate e un potenziale esplorativo di 10 miliardi.” Così Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, ha presentato la nuova partnership con la compagnia petrolifera nazionale della Malesia, in un’intervista pubblicata sul Corriere della Sera.

Descalzi (Eni): “Con Petronas più forti in Indonesia e Malesia. Operazione trasformativa”

L’accordo tra Eni e Petronas segna una delle mosse più significative degli ultimi anni per la multinazionale italiana, che rafforza così la sua presenza in due aree considerate strategiche per lo sviluppo energetico mondiale.

Descalzi: “Un’operazione trasformativa per dimensioni e prospettive”
Il numero uno di Eni definisce l’intesa “un’operazione trasformativa”, sottolineando non solo la portata industriale ma anche il valore geopolitico della collaborazione. “Siamo nell’area dell’Asia Pacifico, un mercato in fortissima crescita. E quando si parla di crescita economica, si parla inevitabilmente di energia, che ne è il motore”, ha spiegato Descalzi.

La domanda mondiale di gas – ha aggiunto – “sarà trainata proprio dai mercati asiatici, dove la transizione energetica passa dalla sostituzione del carbone, ancora oggi la principale fonte di produzione energetica, con combustibili più puliti come il gas naturale. È un passaggio cruciale anche per la riduzione globale delle emissioni.”

Una joint venture che si autofinanzia e genera sinergie
La nuova società costituita con Petronas, spiega Descalzi, “si autofinanzierà e sarà in grado di creare importanti sinergie, non solo in termini di asset produttivi ma anche di competenze tecniche e capacità finanziarie. È il nostro modello: unire know-how industriale e sostenibilità economica.”

La filosofia di Eni, infatti, punta a uno sviluppo sostenibile dei progetti upstream, riducendo l’impatto ambientale e ottimizzando i tempi di ritorno sugli investimenti. “Il nostro obiettivo è crescere senza ricorrere a un eccessivo indebitamento, valorizzando la nostra capacità di esplorazione e sviluppo come moneta di scambio”, ha precisato il CEO.

Un modello alternativo alle acquisizioni tradizionali

Descalzi ha rimarcato la differenza tra la strategia di Eni e quella di altre major internazionali: “Molte compagnie hanno scelto di crescere acquisendo altre società, spesso scambiandosi azioni, carta su carta. Noi facciamo diversamente. Siamo tra i pochi al mondo in grado di esplorare e trovare nuovi giacimenti, e queste scoperte diventano per noi una forma di valuta. Ci permettono di costruire partnership solide e operative, come quella con Petronas, ma anche in Angola, Costa d’Avorio, Norvegia e Regno Unito.”

Questa filosofia, definita da Descalzi “business combination model”, consente a Eni di moltiplicare la capacità produttiva condividendo costi, rischi e competenze, rafforzando al contempo la posizione internazionale del gruppo.

Asia Pacifico: il nuovo centro della crescita energetica mondiale
La scelta di focalizzarsi sull’Asia Pacifico risponde a una logica di lungo periodo. Indonesia e Malesia, infatti, si collocano tra i paesi con il più alto tasso di crescita della domanda energetica. L’aumento della popolazione, l’urbanizzazione e la rapida industrializzazione stanno spingendo verso un maggiore consumo di gas naturale e di soluzioni energetiche a basse emissioni.

In questo contesto, la partnership tra Eni e Petronas rappresenta una risposta strategica alla necessità di garantire forniture stabili, affidabili e sostenibili. Entrambe le compagnie vantano un know-how consolidato nella gestione di progetti offshore complessi, nella transizione verso gas e biocarburanti, e nell’utilizzo di tecnologie digitali per l’ottimizzazione produttiva.

Le sinergie con la transizione energetica e il gas come “ponte verde”
Descalzi ha sottolineato come il gas naturale resti una risorsa chiave per la transizione energetica globale, in particolare nei paesi emergenti: “Il gas è la fonte che più di tutte può sostituire il carbone in modo immediato e sostenibile. È un ponte verso un futuro a emissioni più basse, ma con la sicurezza energetica necessaria alla crescita economica.”

La joint venture Eni-Petronas, dunque, non si limita a incrementare la capacità produttiva, ma contribuisce anche al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni e decarbonizzazione progressiva.

Un tassello della strategia globale di Eni
L’accordo con Petronas si inserisce nella più ampia strategia di espansione internazionale di Eni, che negli ultimi anni ha rafforzato la sua presenza in Africa, Europa settentrionale e Asia, con una chiara attenzione all’equilibrio tra produzione tradizionale e investimenti green.

Descalzi, alla guida del gruppo dal 2014, ha più volte ribadito che l’equilibrio tra sostenibilità economica e ambientale è “la chiave del successo industriale di Eni nel XXI secolo”.

Verso una leadership condivisa nella regione asiatica
Con questa operazione, Eni e Petronas pongono le basi per una leadership congiunta nell’Asia sud-orientale, regione destinata a diventare uno dei fulcri dell’economia energetica mondiale.

“La nuova società
– conclude Descalzi – sarà un punto di riferimento per la cooperazione energetica tra Europa e Asia. Non solo per le dimensioni industriali, ma per il modello di sviluppo sostenibile e integrato che rappresenta.”

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