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Dimon avverte: “Con Trump alla guida, il debito USA rischia di esplodere”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Dimon avverte: “Con Trump alla guida, il debito USA rischia di esplodere”
Con Donald Trump di nuovo alla Casa Bianca, le preoccupazioni sul futuro fiscale degli Stati Uniti stanno tornando al centro del dibattito globale. Jamie Dimon, CEO di JPMorgan Chase e una delle voci più influenti della finanza americana, ha intensificato i suoi avvertimenti, parlando apertamente del rischio di una “rottura” del mercato obbligazionario, alimentata da un debito pubblico fuori controllo e da promesse di spesa che rischiano di destabilizzare la fiducia degli investitori.

Dimon avverte: “Con Trump alla guida, il debito USA rischia di esplodere”

L’amministrazione Trump ha già annunciato la volontà di approvare il cosiddetto “Big Beautiful Bill”, un piano ambizioso che prevede investimenti infrastrutturali e ampi tagli fiscali. Ma secondo le proiezioni del Congressional Budget Office, queste misure potrebbero aggiungere oltre 2.400 miliardi di dollari al disavanzo federale in dieci anni. Dimon non nasconde la sua preoccupazione: un tale aumento del debito, unito a tassi d’interesse elevati, potrebbe innescare una crisi di fiducia nel mercato dei Treasury bond, considerati finora uno dei pilastri della stabilità finanziaria mondiale.

Una crisi annunciata

“Non sappiamo quando accadrà, ma accadrà. Potrebbe essere tra sei mesi o sei anni”,
ha dichiarato Dimon, indicando che la traiettoria attuale non è sostenibile. Il rischio, secondo lui, è che un’improvvisa perdita di fiducia possa costringere il Tesoro USA a offrire rendimenti molto più alti per attrarre acquirenti, mettendo sotto pressione i conti pubblici e rallentando l’economia. In uno scenario del genere, la Federal Reserve si troverebbe con margini di manovra estremamente ridotti.

Il peso delle scelte politiche

Dimon è critico nei confronti della politica fiscale americana, indipendentemente dal colore politico. Ma l’attuale orientamento dell’amministrazione Trump, che continua a privilegiare misure espansive senza un piano di rientro strutturale, rappresenta per lui un’accelerazione del rischio. A suo giudizio, l’idea che la crescita economica da sola possa compensare l’aumento del debito è pericolosa e infondata. “Il mercato non crederà per sempre alle promesse. Serve una credibilità fiscale che oggi sta venendo meno.”

Le reazioni ufficiali e l’incertezza globale


Il nuovo Segretario al Tesoro, nominato dallo stesso Trump, ha risposto alle critiche sottolineando l’intenzione dell’amministrazione di ridurre il deficit “quando sarà il momento giusto”. Ma per Dimon, rimandare ancora è un errore: “L’instabilità geopolitica e la fragilità dei mercati richiedono una guida prudente, non un azzardo finanziario.” In un mondo già segnato da guerre, tensioni commerciali e inflazione persistente, l’idea di un’America che spinge sul debito rappresenta un’incognita pericolosa.

Le conseguenze per gli investitori

Gli avvertimenti di Dimon si traducono in una precisa raccomandazione per gli investitori: prepararsi a un contesto in cui il debito USA non sarà più un rifugio sicuro. Se i tassi continueranno a salire e la fiducia nei titoli di Stato americani inizierà a vacillare, anche portafogli tradizionalmente stabili potrebbero subire scosse significative. Per questo, la diversificazione e un’analisi più attenta dei fondamentali macroeconomici diventano essenziali.

Un appello trasversale alla responsabilità

L’analisi di Jamie Dimon non è solo una critica all’attuale amministrazione, ma un richiamo più ampio a tutta la classe dirigente americana. “Il debito pubblico non è un problema astratto, ma un’eredità concreta che lasciamo alle generazioni future. Continuare a ignorarlo significa accettare l’idea di un’America più debole e vulnerabile.” Secondo Dimon, serve uno sforzo bipartisan per costruire una politica fiscale stabile e credibile, capace di proteggere la leadership economica americana nel lungo periodo.

Una frattura imminente

Le parole del CEO di JPMorgan suonano come un campanello d’allarme: la tempesta potrebbe essere più vicina di quanto si creda. In un momento in cui la finanza globale è già sotto pressione, l’eventualità di una crisi del debito statunitense avrebbe effetti devastanti su scala planetaria. Ignorare i segnali, ora, significherebbe correre un rischio calcolato sulla base dell’illusione che gli Stati Uniti possano permettersi qualunque cosa. Ma la realtà, come Dimon insiste a ricordare, ha sempre il suo momento per presentare il conto.
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