Ue, nella bozza del vertice l’ipotesi di usare gli asset russi per sostenere Kiev

- di: Cristina Volpe Rinonapoli

18/12/2025

Entra ufficialmente nel perimetro del confronto politico europeo l’ipotesi di utilizzare gli asset russi immobilizzati per finanziare il sostegno all’Ucraina. Nella bozza delle conclusioni del vertice Ue di oggi, visionata dall’AGI, è infatti inserito un passaggio che invita a procedere rapidamente con l’adozione degli strumenti necessari a istituire un prestito per le riparazioni basato sulle disponibilità liquide associate ai beni russi congelati nell’Unione.

Ue, nella bozza del vertice l’ipotesi di usare gli asset russi per sostenere Kiev

Secondo il testo, «alla luce delle recenti proposte della Commissione e dell’Alta rappresentante, il Consiglio europeo invita il Consiglio e il Parlamento europeo ad adottare con urgenza gli strumenti che istituiscono un prestito per le riparazioni basato sulle disponibilità liquide associate ai beni russi immobilizzati». L’obiettivo è «garantire il necessario sostegno finanziario all’Ucraina a partire dal secondo trimestre del 2026», includendo esplicitamente anche «le sue esigenze militari».

La sezione dedicata all’Ucraina è separata dal resto delle conclusioni, in previsione di un’adozione a 26 Stati membri, a causa del veto annunciato dall’Ungheria sulle parti più sensibili del dossier.

I paletti giuridici e finanziari

La bozza definisce anche i principali parametri del meccanismo, sottolineando la necessità di operare «in conformità con il diritto dell’Ue e il diritto internazionale». In particolare, viene richiamato il pieno rispetto degli impegni contrattuali delle istituzioni finanziarie che detengono le disponibilità liquide nell’Unione, compresi gli obblighi di pagamento.

Il testo chiarisce che i beni russi «rimarranno immobilizzati dall’Ue fino a quando non saranno soddisfatte le condizioni per la revoca dell’immobilizzazione» e che tutte le istituzioni finanziarie coinvolte dovranno essere trattate in modo paritario, con un coinvolgimento simultaneo e su base proporzionale.

Garanzie nazionali e condivisione dei rischi

Un altro punto centrale riguarda la solidarietà europea e la condivisione dei rischi. La bozza richiama «la solidarietà dell’Ue e la condivisione dei rischi tra tutti gli Stati membri che forniscono garanzie nazionali, in proporzione alla loro quota del Reddito nazionale lordo dell’Unione». È inoltre previsto che, in casi specifici, tali garanzie possano sostenere un supporto destinato esclusivamente a fini non militari.

Viene anche precisato che le garanzie nazionali dovranno essere contabilizzate come passività potenziali, senza impatto diretto sul livello del debito pubblico degli Stati membri, e che potrebbe essere valutata la possibilità che cessino di applicarsi nel contesto del prossimo Quadro finanziario pluriennale.

Coordinamento internazionale e difesa

Il testo richiama infine l’importanza del coordinamento con i partner internazionali. Tra gli elementi evidenziati figurano «la condivisione degli oneri e il coordinamento degli sforzi con il G7 e altri partner che condividono gli stessi valori», inclusa la preservazione dell’iniziativa di prestito G7 Era. Viene inoltre sottolineato il rafforzamento delle industrie della difesa europea e ucraina come parte integrante della strategia di sostegno.

Non manca un riferimento alle condizioni politiche, con il richiamo al «continuo rispetto da parte dell’Ucraina dello Stato di diritto, compresa la lotta contro la corruzione», e al rispetto del «carattere specifico della politica di sicurezza e di difesa di alcuni Stati membri e degli interessi di sicurezza e di difesa di tutti».

La parte relativa al prestito basato sugli asset russi resta al momento tra parentesi nella bozza, a indicare che il tema sarà al centro del confronto tra i leader europei nel corso del vertice.

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