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Buona domanda per i BTP: maxi-asta da 18 mld con boom di richieste

- di: Marta Giannoni
 
Buona domanda per i BTP: maxi-asta da 18 mld con boom di richieste
Btp, domanda boom: maxi-asta da 18 mld, richieste record
Il Tesoro incassa oltre 218 mld di richieste per emissione a 7 e 30 anni, segnale di fiducia nonostante contesto globale teso.

In una giornata convulsa per l’obbligazionario globale, il Tesoro ha chiuso una nuova operazione di dimensioni eccezionali. Sul tavolo c’erano 18 miliardi di euro di Btp a 7 anni e 30 anni; sul book si è riversata una richiesta travolgente: oltre 218 miliardi complessivi. È il tipo di esito che non lascia spazio a dubbi: la domanda per il debito italiano è solida, e non solo in casa.

Il Tesoro va forte: 18 miliardi di Btp e una valanga di interesse

La nuova scadenza settennale (novembre 2032) ha catalizzato la parte più ampia degli ordini, mentre il trentennale (ottobre 2055) ha confermato l’appeal della curva lunga. Gli investitori hanno accettato condizioni misurate: 8 punti base di premio sul 7 anni e 6 punti base sul 30 anni rispetto ai rispettivi benchmark. Per un’emissione di questa taglia, si tratta di un risultato molto efficiente sul fronte del costo.

Strategia mirata: meno trentennali, più qualità della domanda

La scelta di offrire soltanto 5 miliardi sulla scadenza a 30 anni, a fronte di richieste plurime rispetto all’offerta, non è casuale. Il Tesoro sta lavorando da tempo per allungare la vita media del debito senza deteriorarne la stabilità: più che inseguire il volume, l’obiettivo è indirizzare i titoli verso investitori di lungo periodo, i cosiddetti “real money” – fondi, assicurazioni, previdenza – che tendono a mantenere i Btp in portafoglio fino a scadenza.

Investitori esteri protagonisti

La fotografia della domanda racconta molto dell’Italia vista dall’estero: circa il 70% dell’allocazione è stato assorbito oltre confine. Un dato che si inserisce in un trend di progressiva internazionalizzazione della platea dei compratori di Btp e che riflette la percezione di credibilità del profilo emittente, aiutata da un’impostazione di bilancio prudente e da una fase di stabilità politica.

Un contesto difficile che premia la disciplina

Il quadro di mercato, intanto, resta teso. I titoli lunghi britannici hanno toccato livelli degni di nota, mentre i Treasury americani oscillano vicino a soglie psicologiche sensibili. In Europa, l’inflazione al 2,1% mette in discussione una traiettoria lineare dei tagli Bce. L’oro, classico rifugio nelle fasi di incertezza, continua a gravitare su livelli storicamente elevati. In mezzo a queste correnti, il collocamento italiano ha mostrato una combinazione rara: domanda poderosa e premi contenuti.

Il punto: perché questa asta conta

Domanda massiccia. Un rapporto ordini/offerta di questa portata è un segnale di fiducia sostanziale nella capacità dell’Italia di finanziarsi a condizioni sostenibili.

Costo sotto controllo. Con premi misurati, l’operazione contribuisce a contenere la spesa per interessi, variabile chiave nei conti pubblici.

Debito più resiliente. La preferenza per investitori a lungo termine riduce la volatilità potenziale sul mercato secondario e rafforza la tenuta del profilo di rischio.

Vetrina internazionale. La forte partecipazione estera conferma che i Btp restano un benchmark credibile nell’offerta europea di debito sovrano.

L’Italia ha issato le vele giuste

In un mare agitato, l’Italia ha issato le vele giuste: taglia dell’emissione, pricing disciplinato, selezione della domanda. Il risultato è un collocamento che fa scuola e che, soprattutto, mette fieno in cascina per gestire con maggiore serenità le prossime scadenze del calendario del debito.

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