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Elezioni 2022 - Chi ha detto cosa (1 agosto)

- di: Diego Minuti
 
Elezioni 2022 - Chi ha detto cosa (1 agosto)
Alfonso Bonafede

Torno a fare l'avvocato


Matteo Salvini

Letta rispolvera un grande classico della sinistra: la patrimoniale. Chi sceglie il Pd sceglie più tasse. Chi non sceglie, poi non si lamenti.

Bruno Tabacci

Non è né il progetto di Di Maio né di Tabacci, è un progetto comune. Mi convince che siamo perfettamente d’accordo nel giudizio sul lavoro del governo Draghi, nella critica agli irresponsabili, destre e Conte, che gli hanno negato la fiducia, nell’opinione che questo lavoro debba proseguire nella prossima legislatura. Se possibile con lo stesso premier di oggi.

Luciano Fontana

Ora auguriamoci soltanto di assistere a una campagna elettorale che non sia una fiera della propaganda e delle promesse irrealizzabili. Credo che tutti gli italiani non debbano assecondare politici di questo tipo. Programmi chiari, scelte comprensibili e realizzabili e soprattutto serietà. Non ci sembra di chiedere troppo.


Elena Bonetti

C'è Italia viva, con Matteo Renzi che, al di sopra di critiche o sondaggi, dimostra di saper fare sintesi di esperienze importanti, dal riformismo liberale al cattolicesimo democratico. E poi Azione insieme a +Europa, con Carlo Calenda e le colleghe Mara Carfagna e Mariastella Gelmini. Ma penso anche a forze della società civile, dell'associazionismo, a reti di impegno prepolitico.


Matte Salvini

Io al Viminale? Io mi vedo dove gli italiani mi vedono.

Enrico Letta

Renzi e Calenda ''sono nostri interlocutori, ci stiamo discutendo. La legge elettorale obbliga ad alleanze elettorali, poi ognuno è responsabile del suo programma. Noi lanceremo una lista che si chiamerà democratici e progressisti che avrà il suo programma e poi procederemo con le alleanze. Non sarà una alleanza solo su base elettorale, sarà forte e io sono convinto che sarà forte con gli elettori che sono frastornati dall'idea di passare da Draghi a Meloni.

Giorgia Meloni


Mentre gli altri parlano di qualsiasi cosa, noi vorremmo parlare di quello che interessa alla nazione e ai suoi cittadini, per risollevarsi da una situazione drammatica, quindi chiederemo anche agli alleati un programma snello, efficace, ma molto. molto serio. E poi come sempre ci sarà un programma di coalizione e uno dei singoli partiti, che possa spiegare meglio, e che sarà applicato sulla base dei risultati, cosa si ha in testa per il futuro dell'Italia.

Roberto Speranza

Conosciamo le relazioni di Salvini, che in passato lo ha osannato fino ad affermare 'meglio Putin che Merkel'. Con Salvini e Meloni al governo, l’asse della politica estera italiana si sposterebbe da fortemente europeista a fortemente euroscettica. E io mi batterò perché non vincano gli amici di Orbán e di Le Pen.


Ernesto Galli della Loggia

Essere politicamente conservatori non significa essere contro il cambiamento, non significa affatto essere a favore sempre e comunque del mantenimento dello status quo. Significa una cosa assai diversa: significa essere contro il cambiamento come lo intendono i progressisti. Contro i contenuti, le scelte e i tempi che caratterizzano la politica progressista, e viceversa essere a favore di scelte e contenuti differenti. Non vuol dire insomma, essere comunque contro, bensì fare il contrario. Naturalmente vuol dire anche in senso proprio cercare di conservare. Ma conservare che cosa? Direi conservare quella cosa che sono i ''valori'' di una società, alcuni aspetti essenziali della sua ''tradizione''.

Carlo Calenda

Abbiamo chiesto a Letta due cose precise, non chiacchiere e appelli. Primo, non un voto di Azione e +Europa può andare a Di Maio, Fratoianni e Bonelli. Visto che il Pd ci tiene tanto a candidarli lo facesse nel proporzionale e nella lista Democratici e progressisti. Noi non candideremo negli uninominali Mariastella Gelmini e Mara Carfagna, che pure sono ministre in carica del governo Draghi, proprio per trovare tutte le soluzioni che uniscono. Secondo, va bene avere programmi diversi. Ma non contraddittori. Chiediamo un incontro per definire i punti programmatici comuni.

Matteo Salvini

Decidono gli italiani il 25 settembre ma il centrodestra sta parlando di programmi, a differenza della sinistra. C’è un mondo unito che sta ragionando su cosa fare mentre l’altro mondo è diviso. L’aria è positiva, c’è voglia di serietà e di compattezza. La Lega chiederà assoluta concordia su alcuni temi, tra cui l’autonomia e la sicurezza. Sul piano internazionale la posizione dell’Italia non cambierà, sempre con la Nato e i Paesi liberi, come la Lega.
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