Endesa archivia un semestre in forte accelerazione e torna a guardare al futuro con maggiore fiducia. La maggiore compagnia elettrica spagnola ha chiuso i primi sei mesi del 2025 con un utile netto di 1,041 miliardi di euro, in aumento del 30,1% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un balzo che arriva dopo due anni segnati dalla crisi energetica e dalla tassazione straordinaria varata dal governo Sánchez per fronteggiare l’impennata dei prezzi.
Endesa, utile oltre un miliardo: semestre in crescita del 30%
La società attribuisce la crescita sia al buon andamento delle attività liberalizzate – produzione e vendita di energia sul mercato – sia al ridimensionamento del prelievo fiscale introdotto nel pieno della crisi. Un alleggerimento che ha permesso di liberare risorse e di mostrare con più chiarezza la capacità del gruppo di generare utili.
Ricavi e margini, la corsa continua
Nei primi sei mesi dell’anno i ricavi hanno toccato quota 10,88 miliardi di euro, in crescita del 4,5% sul 2024. Numeri che, in un contesto di consumi elettrici in calo e prezzi all’ingrosso in forte oscillazione, segnalano una gestione attenta delle attività commerciali. Ancora più significativo il dato sull’Ebitda, che è salito a 2,711 miliardi di euro, con un incremento del 12,3%.
La combinazione di ricavi in crescita e margini più ampi rafforza il messaggio che Endesa vuole mandare al mercato: la compagnia resta solida anche in una fase di transizione, quando la spinta verso le rinnovabili impone grandi investimenti e i ritorni non sono sempre immediati.
La cassa raddoppia, dividendi in sicurezza
A fare da contraltare all’aumento dei costi e agli impegni industriali è l’andamento della cassa. Il flusso di cassa libero, indicatore chiave per misurare la solidità di una società, è raddoppiato rispetto a un anno fa: 2,4 miliardi di euro disponibili a fine giugno. È un dato che rafforza la capacità di Endesa di finanziare i propri progetti senza ricorrere a capitale esterno e di mantenere una politica di dividendi regolare, un tema centrale per gli azionisti in una fase di incertezza economica.
Per la compagnia spagnola significa avere più margini di manovra sul fronte degli investimenti: dalle centrali rinnovabili ai progetti di digitalizzazione delle reti, passando per le nuove infrastrutture che dovranno sostenere l’elettrificazione dei consumi.
L’ombra del debito e il nodo dei tassi
Il quadro non è privo di incognite. L’indebitamento netto è infatti salito a 9,901 miliardi di euro, in crescita del 6,5% rispetto ai 9,298 miliardi registrati a fine 2024. Un aumento che riflette in parte il ritmo degli investimenti, ma che si inserisce in un contesto macroeconomico ancora segnato da tassi d’interesse elevati.
Gli analisti sottolineano che la struttura finanziaria di Endesa rimane solida, ma avvertono: con la Banca centrale europea ancora prudente sul fronte del costo del denaro, l’evoluzione del debito sarà uno degli elementi da monitorare nei prossimi trimestri.
Una compagnia al centro della transizione
Il semestre in crescita conferma Endesa come protagonista della transizione energetica spagnola. La società, controllata dal gruppo italiano Enel, resta infatti uno dei pilastri dell’obiettivo europeo di decarbonizzazione: aumentare la produzione rinnovabile, ridurre il peso del gas e accompagnare la trasformazione dei consumi delle famiglie e delle imprese.
Il risultato netto superiore al miliardo rafforza la posizione del gruppo e offre respiro in una fase in cui la pressione politica e sociale resta alta. Dopo gli anni della crisi energetica, Madrid continua a guardare alle grandi utility come a un motore strategico per la stabilità economica del Paese. E i conti del semestre, pur con le ombre dell’indebitamento, mostrano una compagnia pronta a reggere il passo.