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Ener2Crowd: "Nel mondo, gli investimenti sostenibili sfiorano i 41.000 miliardi di dollari"

- di: Barbara Bizzarri
 
Ener2Crowd: 'Nel mondo, gli investimenti sostenibili sfiorano i 41.000 miliardi di dollari'
Secondo i rapporti biennali della GSIA, la finanza green rappresentava una quota del 33,4% nel 2018, salendo poi al 36% nel 2020, anno in cui a livello globale il mercato green è arrivato a sommare 35.300 miliardi di dollari di valore totale di asset finanziari “under management”. Il trend è in crescita perché, negli ultimi anni, gli investimenti sostenibili sono diventati sempre più centrali nella scelta dei risparmiatori di tutto il mondo. «Così i “fondi verdi” sono aumentati di 25 volte rispetto alla fine degli Anni Novanta», osservano gli analisti di Ener2Crowd.com, la piattaforma ed app numero uno in Italia per gli investimenti green, che ora, basandosi sui dati della Global Sustainable Investment Alliance (GSIA), tracciano il trend per il 2023.

Ener2Crowd: "Nel mondo, gli investimenti sostenibili sfiorano i 41.000 miliardi di dollari"

«Seguendo questa tendenza, si arriva ad un +10% nel 2022 totalizzando quindi 38.830 miliardi di dollari con una previsione di crescita di un ulteriore 5% nel 2023 (40.772 miliardi di dollari)» puntualizza Giorgio Mottironi, CSO e co-fondatore della società benefit Ener2Crowd, Chief Analyst del GreenVestingForum, il forum della finanza alternativa verde, nonché Special Assistant to the Secretary-General for Environmental and Scientific Affairs dell’Organizzazione Mondiale per le Relazioni Internazionali (WOIR).

«La maggior diffusione di informazioni sugli investimenti sostenibili, grazie anche al web ed ai social media, alla quale la nostra community di GreenVestor ha ampiamente contribuito, spingendo soprattutto sull’aspetto della trasparenza, sta portando sempre più giovani a trovare modi ecologici di far crescere il loro denaro: volendo anche solo 100 euro, con rendite molto più elevate rispetto a quelle offerte dalla finanza tradizionale»
commenta Niccolò Sovico, CEO, ideatore e co-fondatore di Ener2Crowd.com.
Sempre più persone, dunque, vogliono che i loro investimenti contribuiscano anche a un cambiamento positivo oltre che a garantire un profitto ben più elevato rispetto alle esigue rendite offerte, ad esempio, dai conti deposito.

«Il mondo degli investimenti green, tuttavia, è molto complesso. Prima di buttarsi a capofitto in un’iniziativa bisognerebbe essere consci della “trappola del greenwashing” e scegliere solo investimenti sostenibili che consentano di creare un impatto reale e significativo sull’ambiente», aggiunge Niccolò Sovico.
Infatti, la crescita esponenziale degli investimenti sostenibili ha di fatto aumentato il desiderio delle aziende di mostrarsi conformi agli standard ESG, indipendentemente che lo siano o meno.
«Per molti fondi e per molte aziende è facile creare un’illusione di sostenibilità. Già nel 2021, The Economist aveva scoperto che i 20 maggiori fondi ESG al mondo investivano tutti in aziende produttrici di combustibili fossili e molti persino in società nell’ambito del gioco d’azzardo, dell’alcol e del tabacco» spiega Giorgio Mottironi.

Ma come capire se un investimento è veramente green? Ener2Crowd.com ha sviluppato un indicatore di sostenibilità, imparziale e trasparente, che consente di valutare ed evitare di mettere denaro a disposizione di aziende che non sono attente all’ambiente e che fanno solo greenwashing: si tratta dell’ISI, l’Indicatore di Sostenibilità d’Investimento, un indice creato ad hoc per dare un’indicazione chiara agli investitori finanziari attenti alla sostenibilità. A idearlo è stata proprio Ener2Crowd.com che a tale proposito è stata selezionata dalla Banca d’Italia tra 21 soluzioni inviate da 25 Paesi europei per la sfida della finanza green e sostenibile.
Tutti gli investimenti pubblicati su Ener2Crowd.com superano dunque rigidi controlli di sostenibilità. Ma per i grandi fondi di investimento questi controlli non ci sono. «Chi vuole investire nei fondi verdi, includendo anche i fondi verde scuro, dovrebbe indagare approfonditamente su quale organizzazione abbia assegnato la valutazione ESG al fondo in questione e cercare di capire se si tratti di una fonte affidabile» sostiene Giorgio Mottironi.

Si dovrebbero leggere con attenzione i prospetti informativi e non tanto le brochure che molto spesso non sono altro che pubblicità: «Per conoscere il livello di sostenibilità ESG di un fondo bisogna cercare l’elenco delle aziende che lo compongono: qualsiasi azienda con un forte impiego di combustibili fossili certamente sostenibile non è», conclude il co-fondatore di Ener2Crowd, Chief Analyst del GreenVestingForum.


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