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Energia, l’Ue vieta il gas russo dal 2027: obiettivo autonomia strategica

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Energia, l’Ue vieta il gas russo dal 2027: obiettivo autonomia strategica
La Commissione europea ha approvato una nuova tabella di marcia che punta all’eliminazione totale delle importazioni di gas dalla Russia entro il 2027. Il documento prevede due scadenze fondamentali: entro la fine del 2025 sarà vietato l’acquisto di gas russo sul mercato spot, mentre entro il 2027 verranno bandite tutte le importazioni, inclusi i flussi di gas naturale liquefatto (Gnl). L’obiettivo è completare il disaccoppiamento energetico dalla Federazione Russa, una dipendenza considerata insostenibile dal punto di vista politico, economico e ambientale, soprattutto dopo l’invasione dell’Ucraina.

Energia, l’Ue vieta il gas russo dal 2027: obiettivo autonomia strategica

Tra il 2021 e il 2023, l’Unione europea è riuscita a ridurre le importazioni di gas russo da 150 a 43 miliardi di metri cubi, segnando una diminuzione superiore al 70%. Tuttavia, nel corso del 2024 si è registrato un inatteso aumento: le importazioni di Gnl russo sono salite del 12%, raggiungendo i 20 miliardi di metri cubi, mentre i volumi via gasdotto sono cresciuti del 26%, arrivando a 32 miliardi. Questo ha portato il totale delle importazioni da Mosca a 52 miliardi di metri cubi, pari al 19% dell’import totale di gas dell’Unione, segnando un’inversione di tendenza rispetto al percorso di sganciamento.

Risparmio energetico e nuovi partner

La Commissione stima che l’attuazione della roadmap permetterà all’Ue di risparmiare oltre 15 miliardi di metri cubi di gas all’anno. L’obiettivo complessivo è di ridurre la domanda di gas di 40-50 miliardi di metri cubi entro il 2027. Parte integrante del piano è l’intensificazione degli investimenti in energie rinnovabili e la diversificazione delle forniture attraverso accordi con Paesi come Norvegia, Algeria, Stati Uniti e Qatar. Parallelamente, Bruxelles incentiva misure di efficienza energetica negli edifici, nell’industria e nei trasporti, nonché un’accelerazione dell’elettrificazione nei settori ad alta intensità energetica.

Criticità e obiettivi geopolitici

Il provvedimento si inserisce in un disegno più ampio di sovranità energetica, ma presenta non poche criticità. L’infrastruttura per il Gnl non è ancora uniformemente distribuita tra gli Stati membri, e alcune economie dell’Est Europa restano più vulnerabili alle fluttuazioni del mercato. Tuttavia, secondo la Commissione, il costo dell’autonomia è giustificato dalla necessità di neutralizzare le pressioni geopolitiche russe, con la convinzione che la dipendenza energetica sia un punto debole strutturale da superare definitivamente.
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