Eni: pubblicata la 22esima edizione della World Energy Review

- di: Redazione
 
Eni ha pubblicato la 22esima edizione della World Energy Review 2023, rassegna statistica mondiale sull'energia curata dall'azienda che funge da standard per l'intera industria: è stata diffusa infatti sul sito ufficiale la declinazione completa di tutte le variabili del report precedentemente pubblicato a luglio e che conteneva le variabili chiave per i settori oil e gas, oltre che le statistiche sulle moderne rinnovabili e materiali critici.

Eni: pubblicata la 22esima edizione della World Energy Review

L'analisi si concentra sui rilevanti eventi che hanno sconvolto il settore durante lo scorso anno, problemi che hanno sottolineato l'importanza di ampliare le prospettive future, puntando su soluzioni diversificate che abbinino una transizione sostenibile e sicura a una economicamente equa.

"Nel 2022" - si legge nella nota - "il consumo primario mondiale di energia cresce ad un tasso prossimo al 1% rispetto al 2021, confermando il trend delle ultime decadi, con le fonti fossili che continuano a coprire circa l’80% della quota del mix energetico. I prezzi delle principali commodities energetiche hanno risentito degli effetti della guerra in Ucraina su tutti i mercati con impatti diversificati a seconda delle caratteristiche di ciascuno e del grado di dipendenza dalle forniture russe".

Il sito ufficiale elenca i passaggi chiave del report: 

1. Per quanto riguarda il comparto oil, le tensioni dovute ad un decennio di minori investimenti e alla guerra in Ucraina hanno portato la media annua del Brent nel 2022 a 101,2 $/b, superiore del 43% rispetto al 2021. In tale contesto, la domanda continua ad aumentare (+2,2 Mb/g), arrivando a 100 Mb/g e recuperando quasi completamente la perdita legata alla pandemia (-0,7% rispetto al 2019). La produzione mondiale di petrolio aumenta di 4,3 Mb/g, con la crescita concentrata nei paesi del Golfo OPEC per effetto del riassorbimento dei tagli del 2020. La capacità di raffinazione netta torna a crescere nel 2022 con l’entrata di nuovi progetti in Medio Oriente e Cina per un ammontare poco inferiore ai 2 Mb/g.

2. I prezzi del gas raggiungono livelli significativamente elevati con effetti diretti sulle commodity a valle, prima tra tutte l’elettricità. L’Europa compensa l’ammanco di import via pipeline dalla Russia principalmente attraendo volumi addizionali di LNG, pagando prezzi più alti. La domanda mondiale di gas complessivamente nel 2022 si riduce di oltre l’1%, dopo il rimbalzo post pandemia nel 2021 (circa +5%), con dinamiche divergenti su scala globale: forte frenata in Europa, Russia e Asia, solo parzialmente compensata da crescita in Stati Uniti e Medio Oriente.

3. Le installazioni di rinnovabili sono in crescita esponenziale negli ultimi anni. Tuttavia, la quota di solare ed eolico copre poco più del 10% nel mix di generazione elettrica, a fronte dell’oltre 60% generato da fonti fossili.

4. I minerali critici giocano un ruolo fondamentale in alcune tecnologie chiave legate alla transizione. La maggior parte registra una significativa crescita in termini di produzione, riflettendo anche l’aumento della domanda. Il nichel e il litio segnano l’incremento maggiore (superiore al 20%).

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