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Documenti su Jeffrey Epstein: rivelazioni attese deludono le aspettative

- di: Marta Giannoni
 
Documenti su Jeffrey Epstein: rivelazioni attese deludono le aspettative
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (nella foto la ministra Pam Bondi con Donald Trump) ha pubblicato la cosiddetta “Fase Uno” dei documenti relativi al defunto finanziere Jeffrey Epstein, figura chiave di uno dei più grandi scandali di abusi sessuali degli ultimi decenni. Questa pubblicazione era attesa con grande trepidazione, con la speranza che potesse far luce su dettagli inediti riguardo alla rete di contatti e alle attività di Epstein. Tuttavia, l’analisi dei materiali resi pubblici ha rivelato ben poche novità, deludendo molti osservatori e alimentando il sospetto che esistano ancora documenti più compromettenti tenuti segreti.

Contenuto dei documenti rilasciati
Il pacchetto documentale pubblicato comprende circa 200 pagine, tra cui registri di volo dell’aereo privato di Epstein, la sua lista di contatti e un elenco di prove raccolte dal governo contro di lui. Il documento conferma ciò che era già emerso nel corso del processo a Ghislaine Maxwell, collaboratrice di Epstein condannata per traffico sessuale di minori nel 2021.
Tra i nomi presenti nella lista dei contatti figurano personalità di spicco della politica, della cultura e dello spettacolo, tra cui Mick Jagger, Michael Jackson, l’attore Alec Baldwin, la modella Naomi Campbell, Ethel Kennedy (madre di Robert F. Kennedy Jr.), l’ex governatore di New York Andrew Cuomo, la cantante Courtney Love, Bob Weinstein (fratello di Harvey Weinstein), il defunto senatore Ted Kennedy e l’attore Ralph Fiennes. Tuttavia, il New York Post sottolinea che la lista dei contatti non equivale a un elenco di clienti o complici di Epstein: si tratta piuttosto di una raccolta di persone con cui il finanziere aveva avuto contatti nel corso degli anni.
Inoltre, il Dipartimento di Giustizia ha pubblicato una lista censurata di 254 massaggiatrici, i cui nomi sono stati oscurati poiché si trattava di vittime di Epstein. Questo aspetto conferma la gravità delle accuse che hanno portato al suo arresto nel 2019, poco prima della sua morte in carcere, ufficialmente classificata come suicidio.

Reazioni e critiche
La pubblicazione dei documenti ha suscitato reazioni contrastanti, con molti che si aspettavano rivelazioni più scottanti. La loro pubblicazione è stata preceduta da un’anticipazione a un gruppo di influencer conservatori, mossa che ha generato polemiche sull’imparzialità del rilascio delle informazioni.
La podcaster di estrema destra Liz Wheeler ha espresso il proprio disappunto durante una diretta su X: “Ora la cosa interessante è che stiamo tutti aspettando delle bombe... E non è quello che c’è in questa cartella. Ed è esattamente così che il procuratore generale ce l’ha presentata”. Un sentimento condiviso anche da altri esponenti della destra estremista americana, come la deputata repubblicana Anna Paulina Luna, che ha dichiarato.

Il coinvolgimento di Donald Trump
Un aspetto che ha attirato particolare attenzione è la presenza o meno del nome di Donald Trump nei documenti rilasciati. Sebbene il suo nome non compaia nella lista dei contatti di Epstein, i registri di volo mostrano che l’ex presidente ha volato a bordo dell’aereo privato di Epstein il 15 maggio 1994, insieme all’allora moglie Marla Maples, alla figlia Tiffany e alla babysitter. I voli in questione riguardavano spostamenti interni, da Palm Beach a Washington e poi al New Jersey, e non verso la discussa isola privata di Epstein, teatro di molte delle sue attività criminali.
Negli anni, Trump ha sempre minimizzato il proprio rapporto con Epstein, sostenendo di aver interrotto i contatti con lui “molto tempo fa”. Tuttavia, le foto che li ritraggono insieme, inclusa un’immagine con Melania Trump, hanno alimentato sospetti sulle reali interazioni tra i due.

Cosa aspettarsi dalle prossime fasi
Il nome assegnato alla cartella rilasciata dal Dipartimento di Giustizia, “Fase Uno”, lascia intendere che potrebbero esserci altre ondate di documenti pronti per la pubblicazione. Ciò solleva ulteriori domande su quali informazioni possano essere ancora nascoste e su chi potrebbe essere coinvolto.
Nel frattempo, le famiglie delle vittime e i loro avvocati continuano a chiedere maggiore trasparenza e giustizia. La giornalista investigativa Julie K. Brown, autrice di una serie di inchieste sul caso Epstein, ha dichiarato: “Abbiamo visto solo la punta dell’iceberg. Le vere domande devono ancora trovare risposta”.

Una maggiore trasparenza 
La divulgazione dei documenti su Jeffrey Epstein rappresenta un passo verso una maggiore trasparenza, ma la mancanza di nuove informazioni rilevanti ha sollevato dubbi sull’efficacia di questa operazione. Molti si chiedono se il Dipartimento di Giustizia stia rilasciando i documenti in modo strategico, evitando di esporre nomi più compromettenti. La vicenda continua a sollevare interrogativi e resta uno dei più grandi scandali della storia recente degli Stati Uniti.

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