Equita-Bocconi: online la nuova Quarterly Column sui mercati dei capitali

- di: Barbara Leone
 
La pandemia da Covid-19 ha dimostrato come i governi abbiano in passato investito solo marginalmente nelle infrastrutture sociali e come tali governi si siano dimostrati incapaci di contrastare efficacemente gli effetti drammatici della diffusione del virus. Le molteplici e drammatiche conseguenze della pandemia hanno ravvivato, dunque, il dibattito sulla capacità degli investimenti infrastrutturali di stimolare la produzione e di influire sull’inflazione. Gli investimenti infrastrutturali sono infatti, per definizione, in grado di stimolare sia la domanda che l’offerta. Tutto ciò ci porta però ad alcuni quesiti chiave: l’investimento infrastrutturale può essere uno stimolo per l’economia anche nel breve periodo? E tale investimento è in grado di migliorare la capacità produttiva e promuovere una crescita economica sostenibile nel lungo periodo? Ed è proprio per rispondere a queste domande che è nata la nuova Quarterly Column on Capital Markets, promossa da Equita, la principale investment bank indipendente italiana, e Università Bocconi.

Equita-Bocconi: online la nuova Quarterly Column sui mercati dei capitali

Un’iniziativa di Equitalab dedicata alle attività di ricerca applicata e di policy impact, che combina la conoscenza multidisciplinare e le capacità di analisi del Centro di Ricerca Baffi Carefin. La nuova column analizza come le infrastrutture e i mercati dei capitali siano fortemente connessi e come questa relazione risulti importante per l’economia reale, specialmente in un contesto post-pandemico. Lo studio guarda innanzitutto alla centralità delle infrastrutture nello scenario macroeconomico corrente, oltre ad offrire alcune indicazioni sui gap infrastrutturali e sui megatrend che stanno impattando questo ambito.

L’indagine fornisce anche una prospettiva sugli investimenti infrastrutturali in Europa e in Italia, ed evidenzia alcuni trend rivoluzionari di medio periodo già in atto. La column, inoltre, descrive il contesto attuale degli investimenti infrastrutturali in Italia e fornisce indicazioni su quali siano i pro e i contro (per gli investitori privati) dell’investire nel mercato domestico: dopo un lungo periodo di repressione finanziaria e di politiche monetarie non convenzionali come il quantitative easing, gli investitori privati hanno infatti iniziato a guardare alle infrastrutture come alternativa conveniente alle asset class tradizionali, una “meta sicura” in grado di offrire diversificazione, protezione dall’inflazione e ritorni. All’interno della column viene anche analizzato in dettaglio il Pnrr e le sue implicazioni in termini di sviluppo del mercato finanziario italiano, a cui si aggiungono alcune conclusioni e raccomandazioni di policy del team di lavoro. Il Pnrr mostra una serie di aspetti positivi.

Alcuni temi restano però delicati. Innanzitutto, al fine di assicurarsi che tutti i fondi previsti dal Pnrr vengano erogati, l’Italia deve approvare una serie di riforme su cui oggi non c’è ancora pieno consenso politico. In secondo luogo, un impiego efficiente delle risorse è messo in pericolo dal continuo crescere del costo dell’energia, dalla mancanza di materie prime e dai colli di bottiglia delle catene produttive che stanno già ritardando l’esecuzione di diversi investimenti in programma. Terzo punto, manca ancora una strategia chiara su come attrarre risorse finanziarie dal mondo di capitali privati sfruttando modalità virtuose come le Partnership-Pubblico-Privato.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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