Mediobanca spinge sull’acceleratore con l’Ops per creare il secondo wealth manager italiano, nel pieno duello con MPS.
Mediobanca-Banca Generali: un salto strategico nel wealth management italiano
Il 18 agosto 2025, la Banca Centrale Europea ha autorizzato Mediobanca a procedere con l’offerta pubblica di scambio (Ops) su Banca Generali, compresa l’acquisizione di partecipazioni dirette e indirette che superano il 10 % del patrimonio proprio consolidato. Lo ha annunciato Piazzetta Cuccia da Milano, segnando una svolta regolamentare verso la costruzione del secondo polo italiano nel wealth management.
Il quadro strategico: tra Osps e contropedine
L’operazione — da tempo sul tavolo e articolata su un valore stimato di 6,3 miliardi di euro — prevede lo scambio di azioni di Assicurazioni Generali per acquisire il controllo di Banca Generali. L’obiettivo dichiarato da Mediobanca: rispondere all’ostile avanzata di Monte dei Paschi di Siena (MPS), che rappresenta una minaccia diretta alla sua autonomia.
Il voto decisivo: assemblea anticipata e pressioni
Il voto degli azionisti, originariamente previsto per settembre, è stato anticipato al 21 agosto 2025 per fornire agli investitori tempo per valutare la proposta e contrastare l’Ops concorrente di MPS. L’assemblea era già stata rinviata a giugno per mancanza di consenso.
L’analista Glass Lewis ha confermato il suo consiglio di voto favorevole alla proposta di Mediobanca, così come Iss: un sostegno ritenuto cruciale in vista della consultazione.
Generali, il partner sotto i riflettori
Il gruppo Generali ha confermato a metà giugno di aver avviato una valutazione secondo le procedure per parti correlate. Si tratta della verifica del valore e dell’impatto strategico dell’offerta, tappa fondamentale prima di passare alla decisione del proprio consiglio.
Il contesto finanziario: premi, ritorni e numeri
Documenti di offerta depositati presso Consob indicano che il corrispettivo proposto equivale a 1,7 azioni Generali per ogni azione di Banca Generali, con un premio implicito dell’11,4 % rispetto al prezzo di riferimento. Il premio si riduce su orizzonti temporali più lunghi (9,3 %, 6,5 %, 6,2 % e 5,6 %).
Nel suo piano strategico al 2028, Mediobanca ha annunciato un piano di distribuzione di 4,9 miliardi di euro agli azionisti e ha previsto una crescita del 45 % degli utili netti, oltre a un aumento dei ricavi medi annui del 6 %. L’Ops su Banca Generali si inserisce in una strategia che punta a rafforzamento patrimoniale e difesa del perimetro rispetto alle iniziative di MPS.
Una battaglia multilivello: valore, alleanze e opposizioni
La proposta di MPS, respinta in quanto sottovalutata del 32 % rispetto a valutazioni ritenute affidabili (Centerview, Goldman Sachs, Equita SIM), sconta una struttura considerata “non convincente” da Mediobanca. Nel frattempo, Generali mantiene un profilo di apertura alla negoziazione, mentre tra alcuni azionisti significativi — Delfin (Del Vecchio) e Caltagirone — si registra crescente malumore sulla gestione del dossier.
UniCredit ha escluso qualsiasi intento di acquisire Generali, definendo la propria partecipazione come meramente finanziaria, rafforzando così il carattere strategico dell’iniziativa guidata da Mediobanca.
Partita ad alto rischio e alto potenziale
Mediobanca sta conducendo una partita ad alto rischio e alto potenziale. Dopo il via libera della Bce e con il voto assembleare del 21 agosto 2025 alle porte, l’istituto punta a consolidarsi come punto di riferimento nel wealth management, con una strategia che combina sinergie industriali, innovazione finanziaria e rafforzamento del controllo societario. Tutto questo nel pieno di uno scontro aperto con MPS e sotto l’occhio attento di stakeholder e autorità.