Fondi Ue: quanto corre la Spagna per onorare gli impegni

- di: Redazione
 
Mentre in Italia l'obiettivo di restare al passo con i progetti del Pnrr trova non pochi ostacoli in una situazione interna alla coalizione di governo, che certo non ne rende spedite le mosse, altrove, in Europa, si marcia a ritmi sostenuti, nella consapevolezza che la situazione lo impone.
Forse non sarebbe male, per i politici di casa nostra, dare uno sguardo a quel che fanno gli spagnoli che, sebbene anche loro alle prese con difficili contingenze politiche, si sono dati degli obiettivi Ue e tutti insieme, nel rispetto del ruoli, si danno da fare per raggiungerli.

A Madrid il governo del socialista Pedro Sanchez si è imposto un'agenda economica molto intensa, che lo terrà impegnato quasi allo spasimo da qui alla fine dell'anno in cui grande parte hanno le riforme che hanno avuto l'ok da Bruxelles, ma anche l'approvazione del bilancio, l'estensione degli ammortizzatori sociali, le modifiche per abbassare il prezzo dell'energia elettrica, l'aumento del salario minimo, aiuti alle imprese.
Un tour de force di 16 settimane che tutti definiscono come frenetiche, per i difficili equilibri parlamentari che le caratterizzeranno.
La spesa per gli aiuti europei è una priorità e su essi è stato premuto l'acceleratore.

Ue: la Spagna corre per onorare gli impegni economici con l'Unione

Secondo gli ultimi dati del Tesoro, dei 24 miliardi di euro disponibili per quest'anno, il 41% è già impegnato, il 46% autorizzato e il 18,7% pagato.
Pur nella consapevolezza che gran parte degli aiuti comunitari andranno alle Comunità autonome, cui tocca spenderli, il ritardo non viene ritenuto preoccupante in quanto possono essere erogati in diversi anni. Come si sa bene anche in Italia, per ricevere questi fondi dall'Europa è essenziale rispettare le riforme concordate con Bruxelles. Nella piattaforma proposta da Madrid all'Ue, in questo quadrimestre il Governo deve avanzare, in termini di leggi approvate, in 16 progetti, a conti fatti uno a settimana. Una delle iniziative che deve affrontare più insidie è il meccanismo di equità intergenerazionale , un sistema per evitare che i pensionamenti del baby boom sovraccarichino le pensioni. Su questo l'ipotesi di un piccolo aggiustamento o il prolungamento del periodo lavorativo s'è scontrato con l'opposizione dei sindacati. Il meccanismo di equità intergenerazionale dovrà essere comunque approvato entro il 15 ottobre e questo fa capire come sia delicata la trattativa, che prevede che sindacati e datori di lavoro trovino una intesa. In caso contrario, come stabilito nell'accordo, il governo legifererà da solo.

L'altra riforma che deve affrontare una trattativa complicata è quella del lavoro, con l'associazione dei datori di lavoro (l'equivalente spagnola di Confindustria) che cerca di trovare formule alternative per ridurre la temporalità e migliorare l'occupazione giovanile senza avere un impatto all'assunzione. Un altro scoglio è quello del costo dell'elettricità su cui il presidente Sanchez aveva dato assicurazione che sarebbe rimasto ai livelli del 2018. Sono allo studio ulteriori riduzioni delle tasse e delle tariffe, utilizzo dei proventi delle aste di CO2. Un altro dossier sul quale il governo sta spendendo molte energie è quello del lavoro, con l'elaborazione di leggi volte a migliorare il clima imprenditoriale: riforma fallimentare , legislazione sulla creazione di imprese e legge per promuovere le start-up.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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