• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Il Giappone riaccende il nucleare: strategia, rischi e il peso della memoria

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Il Giappone riaccende il nucleare: strategia, rischi e il peso della memoria

Il governo giapponese ha deciso: l’energia nucleare torna al centro della strategia per un futuro a emissioni zero. Il 18 febbraio, il premier Shigeru Ishiba ha approvato un piano che prevede una riduzione del 60% delle emissioni di gas serra entro il 2035 e del 73% entro il 2040. Il Paese del Sol Levante, costretto a importare il 90% della sua energia, punta ora su reattori di nuova generazione per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.

Il Giappone riaccende il nucleare: strategia, rischi e il peso della memoria

Ma c’è un problema: la memoria collettiva. Fukushima, marzo 2011. Un terremoto di magnitudo 9 e un’onda anomala alta 14 metri si abbattono sulla centrale nucleare. L’acqua invade i reattori, si innesca la fusione del nocciolo e il rilascio di elementi radioattivi. Un disastro di livello 7 sulla scala INES, lo stesso di Chernobyl. Il nucleare diventa tabù, le proteste si moltiplicano, la politica prende tempo. Ora, il Giappone ribalta la strategia: meno paura, più pragmatismo.

L’energia nucleare tra passato e futuro

Nel 2023, l’energia atomica copriva solo l’8,5% della domanda energetica nazionale. Entro il 2040, il governo prevede di portarla al 20%, con nuove regole per accelerare la costruzione di reattori. Gli impianti potranno essere installati in centrali già esistenti, senza passare per i siti originali. Le aziende elettriche hanno via libera per innovare. L’obiettivo è chiaro: garantire energia sufficiente per la crescita dell’IA e dei data center, che nel 2040 consumeranno 1,2 trilioni di kilowattora.

Il peso di Hiroshima e Nagasaki
Il Giappone è l’unico Paese ad aver subito un attacco nucleare in tempo di guerra. Oltre 100.000 morti tra agosto e dicembre 1945. Dopo il trauma, la scelta di puntare sull’energia nucleare come fonte strategica arriva nel 1966. Oggi il Paese ha 33 reattori attivi, 2 in costruzione e 27 riattivabili. Ma la frattura tra cittadini e politica resta.

Una società divisa
Nel decennio post-Fukushima, le manifestazioni contro il nucleare hanno scandito la vita politica giapponese. La narrazione ufficiale è cambiata: ora il nucleare è la chiave per la transizione ecologica. Il governo rassicura, gli investitori si muovono, ma l’opinione pubblica rimane sospettosa. Nel 2024, l’anno più caldo mai registrato, le pressioni internazionali sul Giappone per ridurre le emissioni sono aumentate. Tokyo deve scegliere: il compromesso nucleare o il rischio blackout.

Intanto, nel silenzio della notte, le sirene di emergenza di Fukushima restano un’eco lontana. Ma nessuno ha davvero dimenticato.

Notizie dello stesso argomento
Nessun record risponde ai criteri di ricerca
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720