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Di Vincenzo (Xylem): "L'acqua non rispetta confini amministrativi: serve gestione integrata a livello di bacino"

- di: Redazione
 
Di Vincenzo (Xylem): 'L'acqua non rispetta confini amministrativi: serve gestione integrata a livello di bacino'

L’ingegner Di Vincenzo, Business Development Leader di Xylem, nell'intervista sottolinea l’importanza di una gestione della risorsa idrica basata sui bacini idrografici, unico approccio in grado di considerare tutte le variabili climatiche e i consumi. Tra le soluzioni proposte: sistemi digitali per il monitoraggio in tempo reale, per la riduzione delle perdite e in grado di fornire piani di allerta e adattamento agli eventi estremi. Xylem, con tecnologie come XylemVue, supporta utility e istituzioni nell’ottimizzazione delle risorse. L’intervista affronta anche il ruolo cruciale della sensibilizzazione e la necessità di un maggiore impegno politico.

Intervista a Marcello Di Vincenzo, Business Development Leader di Xylem

La scarsità d’acqua è un problema crescente, soprattutto in un contesto di cambiamento climatico. Ingegnere, quali sono, secondo lei, le azioni più urgenti che l’Italia deve intraprendere per mitigare questo fenomeno, e come possono essere integrate a livello nazionale e regionale?
Innanzitutto bisogna agire nella dimensione giusta che è quella del bacino idrografico, l’acqua infatti non rispetta le frontiere amministrative. Bisogna arrivare a disporre di un bilancio idrico globale predittivo e che si aggiorni in tempo reale. Per raggiungere tale obiettivo la risorsa acqua va monitorata, analizzata e gestita a livello di bacino, poiché è l’unica visione che permette di considerare tutte le componenti sia della risorsa disponibile (precipitazioni, evapotraspirazioni, infiltrazioni sotterranee e afflussi e riserve di acque superficiali, naturali e artificiali) che della domanda idrica derivante dall’uso domestico, agricolo, industriale ed eco-ambientale. Bisogna investire in infrastrutture per l’acquisizione dei dati laddove mancano e soprattutto dotarsi di un ecosistema digitale integrato che permetta di prevedere e mitigare gli effetti di eventi climatici sempre più imprevedibili e intensi.

Xylem è un leader globale nelle tecnologie per l’acqua. Quali sono le soluzioni più innovative che avete introdotto per affrontare la crisi idrica in Italia, e come stanno contribuendo a migliorare la resilienza delle infrastrutture idriche?
Come Xylem offriamo soluzioni a diversi livelli del ciclo idrico. Innanzitutto Xylem collabora con importanti gestori del Servizio Idrico Integrato italiano nella gestione dei loro dati per efficientare le infrastrutture esistenti riducendo perdite idriche e costi operativi. In particolare grazie all’approccio olistico della nostra piattaforma XylemVue, evitiamo l’effetto silos fra i vari applicativi e usando i valori di consumo, dei minimi notturni e di pressione nelle reti e agendo su quest'ultima permettiamo ai gestori di individuare e ridurre le perdite, allungare la vita delle condutture e li supportiamo nella pianificazione del rinnovo delle tubazioni priorizzando quelle che sprecano più risorse.

Il cambiamento climatico sta aumentando la frequenza di eventi estremi, come siccità e alluvioni. Quali sono le strategie più efficaci per migliorare la resilienza delle infrastrutture idriche, e come possono essere implementate in modo sostenibile?

Dotarsi di sistemi di tipo Early Warning System in grado di prevedere situazioni critiche dovute ad alluvioni e siccità che permettono di prevenire e mettere al sicuro la popolazione in situazioni di emergenza e di predisporre una più accurata pianificazione del territorio in periodi ordinari e infine di sistemi di tipo Decision Support System, che preconizzino azioni atte a ridurre gli effetti negativi di tali eventi climatici. Xylem collabora da oltre cinque anni con diverse autorità di bacino e Protezione Civile in vari paesi europei su territori più estesi della Pianura Padana offrendo le soluzioni sopracitate con un bilancio positivo di decine di vite umane salvate e ingenti danni economici risparmiati.

In che modo la sensibilizzazione e l’educazione possono contribuire a una gestione più consapevole dell’acqua, e quali sono le iniziative che Xylem sta portando avanti per promuovere una cultura dell’acqua più responsabile?
Xylem da vent’anni ha programmi specifici di sensibilizzazione sull’importanza dell’acqua sia presso la popolazione, in particolare con le scuole, che presso i propri dipendenti con iniziative legate alla salvaguardia della risorsa idrica locale. La sensibilizzazione più importante e più difficile da portare avanti però è quella con le istituzioni. L’acqua purtroppo è sempre la cenerentola del mondo politico sia per investimenti che per attenzione amministrativa. Oggi la digitalizzazione del settore idrico permette un nuovo assetto gestionale, anche se degli importanti passi in avanti sono stati fatti negli ultimi anni, in particolar modo con il PNRR: molto più efficace ed efficiente in termini di protezione della risorsa rispetto a quello pensato decenni e decenni orsono. C’è però bisogno di una volontà politica per metterlo in pratica e su questo solo l’opinione pubblica può far muovere le cose.

Come sta Xylem collaborando con le istituzioni e le comunità locali per promuovere una gestione più sostenibile dell’acqua, e quali sono i progetti più significativi in questo ambito?

Oggi Xylem, grazie anche a importanti partnership con operatori del settore idrico europei e ai suoi oltre 100 anni di esperienza nel mondo dell’acqua, mette a disposizione di autorità di bacino, operatori del SII, consorzi di bonifica e industriali un ecosistema di soluzioni integrate e best practices che permettono di ottimizzare la gestione della risorsa idrica, prevedere e mitigare gli effetti di eventi estremi dovuti al cambiamento climatico e condividere dati e decisioni fra diverse istituzioni e enti territoriali in tempo reale, il tutto riducendo Capex e Opex con un approccio modulabile e scalabile in grado di rispondere alle diverse esigenze e possibilità.

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