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Dazi USA, la Svizzera chiede aiuto alla FIFA: “Infantino può aprire le porte a Trump”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Dazi USA, la Svizzera chiede aiuto alla FIFA: “Infantino può aprire le porte a Trump”

La Svizzera è in difficoltà sul fronte commerciale con gli Stati Uniti dopo l’inasprimento dei dazi su una vasta gamma di prodotti elvetici, ora al 39%, tra i più alti imposti a un Paese europeo. I negoziati ufficiali, condotti dalla presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter e dal ministro dell’Economia Guy Parmelin, non hanno prodotto risultati concreti. La Casa Bianca, guidata da Donald Trump, non ha concesso incontri diretti di alto livello per discutere della questione.

Dazi USA, la Svizzera chiede aiuto alla FIFA: “Infantino può aprire le porte a Trump”

In questo scenario, alcuni esponenti politici e diplomatici elvetici propongono una strada insolita: coinvolgere Gianni Infantino, presidente della FIFA e cittadino svizzero, come intermediario per stabilire un contatto con Trump. Infantino, già apparso pubblicamente accanto al presidente americano in occasione di eventi ufficiali, è considerato una figura con un accesso privilegiato alla Casa Bianca, frutto di rapporti personali e di precedenti collaborazioni mediatiche.

La proposta dal Parlamento
A lanciare l’idea è stato il consigliere nazionale Roland Rino Büchel, del Partito Popolare Svizzero, sostenuto da ex diplomatici come Thomas Borer. “Ogni giorno di stallo mina la competitività delle nostre aziende esportatrici e mette a rischio posti di lavoro”, avvertono, sottolineando l’urgenza di una mossa fuori dagli schemi per aggirare l’attuale blocco negoziale.

Un segnale di frustrazione
Il ricorso a Infantino è anche la prova del crescente malcontento politico in Svizzera. Da un lato c’è la volontà di mantenere rapporti cordiali con gli Stati Uniti, partner strategico per commercio e finanza; dall’altro la necessità di reagire a misure protezionistiche che penalizzano in particolare settori come l’orologeria, la farmaceutica e l’agroalimentare di qualità.

Creatività diplomatica
Per i promotori dell’iniziativa, l’ingresso in campo del presidente della FIFA non rappresenterebbe un atto ufficiale di mediazione, ma un tentativo di “aprire porte” che restano chiuse attraverso i canali istituzionali. In un momento in cui le trattative formali si arenano, la diplomazia svizzera è disposta a valutare strumenti non convenzionali, anche a costo di attirare critiche per l’uso di figure sportive in ruoli di influenza politica.

In attesa di sviluppi
Resta da capire se Infantino accetterà di assumere un ruolo in questa vicenda e se la Casa Bianca vedrà di buon occhio un contatto di questo tipo. Per ora, la proposta ha acceso il dibattito a Berna e tra le imprese esportatrici, divise tra chi sostiene l’audacia di un approccio creativo e chi teme che una simile mossa possa indebolire ulteriormente la posizione negoziale svizzera.

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